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Il mondo del giornalismo torinese in lutto: è morto Massimo Numa, storico cronista

Ucciso da un male incurabile

Massimo Numa, storico inviato del quotidiano La Stampa, è morto nella notte di oggi, venerdì 13 marzo 2020, per un male incurabile che lo aveva colpito un anno fa. Aveva 63 anni e abitava a Cirié, in frazione Vastalla.

Originario di Savona, aveva iniziato a lavorare per il quotidiano torinese proprio nella redazione della sua cittadina per poi arrivare a Torino. Per gran parte della sua carriera si è occupato di cronaca nera seguendo i principali casi anche a livello nazionale.

Il suo lavoro, in particolare nel seguire i movimenti anarchici e No Tav, lo aveva portato a esporsi in prima persona e per questo aveva ricevuto minacce di vario tipo e negli ultimi anni di carriera gli era stata assegnata la scorta. Nel 2013 gli fu anche recapitato un plico esplosivo.

Nel 1992 diede alle stampe 'La stagione del sangue', un libro che parlava delle uccisioni dei militanti della Repubblica di Salò nel 1945 dopo la Liberazione: un lavoro che attirò le critiche dell'Anpi. 

Era appassionatissimo di moto e amava girare il mondo sulla sua Harley Davidson. Amava tantissimo gli animali e soprattutto i cani. Aveva un boxer, Icaro, che considerava come un figlio.

Ai familiari e anche a La Stampa le condoglianze e la vicinanza della redazione di TorinoToday.

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