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Tre comunità piangono Andrea Ancora, il ragazzo buono morto a soli 24 anni in un incidente

Lavorava, studiava e faceva volontariato

Ci sono almeno tre comunità che in queste ore piangono Andrea Ancora, il 24enne morto nell'incidente avvenuto in tangenziale a Rivoli la sera di lunedì 10 maggio 2021. Quella di Bruino, il paese in cui abitava con la mamma e col fratello di quattro anni più giovane. Quella della Croce Rossa di Beinasco, associazione per cui da otto anni, nonostante fosse giovanissimo, faceva volontariato: era diventato formatore e autista dei mezzi. Infine, quella del mercato di Porta Palazzo a Torino, dove lavorava tutti i giorni insieme alla madre in un banco di torrefazione, in particolare dopo la scomparsa del padre avvenuta pochi anni fa. Nonostante lavorasse, non aveva smesso di studiare all'università, dove seguiva un corso di infermieristica. Insomma, un ragazzo modello. I funerali sono stati fissati per martedì 18 maggio alle 11 nella parrocchia di Gesù Operaio in via Pacini a Torino.

Raccolta fondi per aiutare la famiglia di Andrea

Il presidente della Croce Rossa: "Eri come una farfalla leggera"

"In tanti anni di volontariato - scrive commosso su Facebook il presidente della Croce Rossa di Beinasco, Claudio Stampini - ti abbiamo visto soccorrere e curare, professionale e sicuro di quello che stavi facendo, sempre con delicatezza. Nonostante il tuo essere un ragazzone eri come una farfalla leggera. Ti abbiamo visto disponibile: sempre, anche quando non avresti voluto o sarebbe stato meglio fare altro. Non ti risparmiavi mai. Solo il sabato non avevi tempo per il tuo comitato perché al sabato lavoravi con la tua mamma. E ti piaceva un sacco quel mestiere; se avevamo un dubbio su qualche pralina o sul caffè ci davi tutte le informazioni con dovizia di particolari. Ti abbiamo visto cucinare, indaffarato e orgoglioso di ciò che stavi producendo per i tuoi colleghi. Il più delle volte noi in polo e pile, tu in maniche corte. Ti abbiamo visto soffrire quando la sorte ha colpito la tua famiglia e abbiamo cercato di starti vicino come potevamo. Ma ti abbiamo visto tante, tantissime volte ridere, spensierato e pronto allo scherzo con la tua squadra e tutti noi: i tuoi fratelli. Oggi in comitato sembriamo delle formiche ubriache che si muovono per inerzia. Già manchi. Sicuramente hai trovato tuo papà ad accoglierti e ti starà confortando per farti sentire meno duro il distacco. Noi per ora sentiamo solo dolore, ma sappiamo che ci stai chiedendo di sostenere la tua famiglia e lo faremo perché siamo tuoi fratelli. Quello che hai seminato lo porteremo avanti e siamo certi che sarai sempre vicino a noi perché in fondo l'amore è l'unica cosa che conta ed è l'unica cosa che rimane".

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