"Il medico di famiglia non è un salumiere", poi ricusa il paziente no-vax che lo aveva minacciato di denuncia
L'ultima strategia: pretendere la prescrizione di esami pre-vaccinali allo scopo di risultare inidonei
"Il medico di famiglia non è un salumiere e lei non sta ordinando un etto di prosciutto. Allo stesso modo non può richiedermi degli esami perché lo ha deciso lei". Così il dottor Diego Pavesio, medico di base con studio in strada Genova a Moncalieri, ha risposto a un paziente no-vax che pretendeva che gli prescrivesse un accertamento allo scopo di dimostrare che lui è inidoneo a ricevere il vaccino anticovid e quindi di ottenere l'esenzione e il green pass. Il medico ha condivisio su Facebook l'intera conversazione allo scopo di denunciare una delle nuove tecniche dei no-vax allo scopo di non farsi vaccinare contro il covid ma continuare a circolare liberamente. In questo, come in altri casi, la risposta è stata picche.
Pavesio, che tra l'altro è componente della commissione solidarietà dell’Ordine dei medici di Torino, è sbottato dopo che alcuni pazienti lo hanno minacciato di denuncia alle forze dell'ordine per il suo diniego. A tutti lui ha risposto con una lettera in cui si ricusa il paziente per il venire meno del rapporto di fiducia: i no-vax dovranno cercarsi un altro dottore, visto che lui si rifiuta di prescrivere esami che ritiene del tutto inutili. "Non esistono esami prevaccinali - ha risposto il medico al paziente -: non si possono prescrivere, non l’ho mai fatto e non lo farò mai perché non servono a nulla. Si vaccini il prima possibile, la variante omicron ha un’infettività mostruosa e contagerà tutti i non vaccinati in poche settimane. Buona giornata e buon anno". E poi: "Io sono tenuto a visitarla (il mio studio è sempre aperto) e solo se lo ritengo a prescriverle degli esami. E sono sempre io a decidere quali esami".
Il medico di base può ricusare il paziente
Il decreto legislativo 502 del 1992 prevede che il medico di base (come anche il pediatra di libera scelta) possa ricusare il paziente in caso del venire meno del rapporto di fiducia. "Il 2021 - racconta Pavesio - si è concluso così, nel tardo pomeriggio dopo l'ambulatorio e una sessione di vaccini, con una mia mail alla direzione sanitaria in cui ricusavo un paziente. Mi è capitato poche volte ma dopo due anni di pandemia, dopo una disponibilità 24/7, sabati e festivi compresi (e i miei pazienti possono confermarlo), dopo un costante impegno al contrasto della pseudoscienza che fa dei danni enormi, certi comportamenti non li posso più tollerare. Speriamo in un 2022 diverso".