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Medici e infermieri morti per il coronavirus: l'Inail riconosce l'infortunio sul lavoro

Primo caso in città

L’Inail di Torino ha riconosciuto il primo caso di infortunio sul lavoro mortale di un operatore sanitario per il coronavirus. Si tratta di dipendente di un ospedale cittadino morto a fine marzo 2020, per cui è stato riconosciuta l'origine professionale della malattia. Per questa ragione i familiari hanno diritto alla 'rendita ai superstiti', che prevede un’erogazione economica che decorre dal giorno successivo alla morte del lavoratore, l’assegno per le spese funerarie e anche una contributo una tantum.

A tutto il 14 aprile 2020 in Piemonte virus ha ucciso cinque medici e un infermiere, mentre altri 40 operatori sanitari sono gravi negli ospedali e un altro centinaio sono in isolamento domiciliare perché risultati positivi al test.

Tutti i sindacati di categoria hanno presentato esposti, motivando che il personale sanitario ha contratto il virus in particolare per la carenza di dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, tute e visiere).

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