Una messa con la benedizione degli animali, dei campi e una marcia dei mezzi agricoli per dire 'no' al deposito di rifiuti radioattivi a Carmagnola. Ieri, domenica 17 gennaio, per celebrare Sant’Antonio abate, patrono dei contadini e degli allevatori, nell'antica abbazia del XII secolo della frazione di Casanova, area dove si coltivano prodotti di gran qualità quali il peperone e il porro lungo dolce, si è pregato per la tutela e la protezione della terra e del mondo agricolo. Il parroco don Iosif Patrascan ha letto anche una lettera inviata dall'Arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia ai fedeli per manifestare la sua sentita vicinanza.

Una suggestiva marcia

In seguito alla celebrazione, sul grande piazzale antistante l’abbazia, sono stati benedetti gli animali, i campi e la natura, i mezzi agricoli e tutti gli uomini e le donne che lavorano in ambito agricolo e naturalistico. Infine, oltre 150 trattori hanno creato una suggestiva e rumorosa marcia nei limitrofi terreni individuati tra i papabili per il deposito nazionale di scorie radioattive. Il tutto si è svolto con il dovuto distanziamento fisico nell’osservanza delle precauzioni relative al contenimento della pandemia da covid-19.

Il nuovo Comitato

Nei giorni scorsi a Carmagnola si è creato il Comitato Civico “No al deposito di rifiuti radioattivi a Carmagnola", con portavoce il Sindaco Ivana Gaveglio, che ha lanciato una petizione online sulla piattaforma Change.org finora firmata da 3655 persone. E le adesioni aumentano velocemente. Raggiungendo un elevato numero di firme, la petizione verrà inviata alla Società Sogin Spa, al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero dell’Ambiente con la richiesta di eliminare il sito di Carmagnola dal documento di proposta di Carta Nazionale delle aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito.