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Venerdì, 19 Aprile 2024
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I malati neurologici rischiano di ammalarsi di covid in maniera più grave: la ricerca di UniTo

I pazienti con patologie neurologiche analizzati presentavano un rischio fino a 7 volte superiore rispetto ad altri

I malati neurologici rischiano di ammalarsi di covid-19 più gravemente. E' ciò che rivela uno studio dell'Università di Torino, coordinato dalla Neurologia del Dipartimento di Neuroscienze "Rita Levi Montalcini", diretta dal professor Leonardo Lopiano, pubblicato dal Journal of Neurology. I risultati della ricerca hanno un rilevante significato in termini di salute pubblica poiché indicano che pazienti affetti da patologie neurologiche, soprattutto su base vascolare o degenerativa, devono essere attentamente “sorvegliati”. Questi corrono infatti il rischio di sviluppare una malattia da coronavirus più grave sin dall’esordio dell’infezione. 

Lo studio

I ricercatori hanno esaminato tutti i pazienti giunti al Dea delle Molinette dall’inizio di marzo fino a metà aprile con una diagnosi di covid-19, creando una casistica di 344 pazienti consecutivi: 77 pazienti (il 22% del campione) risultavano affetti da patologie neurologiche pregresse. La maggior parte di queste erano rappresentate da malattie cerebrovascolari e da decadimento cognitivo; altre patologie riscontrate in percentuale inferiore erano emicrania-cefalea cronica, epilessia e malattie del sistema nervoso periferico. Nella casistica risultava inoltre, un singolo caso rispettivamente di malattia di Parkinson e di sclerosi multipla. La maggior parte di tali pazienti presentavano anche i più noti fattori di rischio correlati all’infezione da covid-19 quali ipertensione, diabete e patologie neoplastiche.

Rischio sette volte superiore

La maggior parte dei pazienti è giunta al Pronto Soccorso nei primissimi giorni dall’inizio dei sintomi dell’infezione, mediamente entro sei giorni: 118 pazienti, ovvero un terzo dell’intero campione, presentavano una forma grave, con la necessità di un supporto respiratorio immediato, inclusa in alcuni casi l’intubazione in urgenza. Le analisi statistiche hanno dimostrato una forte associazione tra malattie neurologiche pregresse e maggiore gravità di infezione. Infatti, i due terzi dei pazienti affetti da patologie neurologiche presentavano una forma di infezione grave, con un rischio fino a 7 volte superiore rispetto agli altri pazienti.

Allo studio hanno partecipato tutti i Dirigenti Medici della Divisione, in particolare il dottor Alberto Romagnolo, in collaborazione con il Dea diretto dal dottor Franco Riccardini, e con il Servizio di Epidemiologia clinica e valutativa del dottor Giovannino Ciccone delle Molinette.

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