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IL CASO

Littizzetto "Se c'è empatia non ti sparano con la pistola ad aria compressa", Salvini replica: "Il silenzio è d'oro"

La torinese ha scatenato diverse polemiche con il suo intervento in radio sull’episodio accaduto in una scuola di Rovigo

Un intervento di Luciana Littizzetto in radio scatena le polemiche. La torinese, nella puntata di "La Bomba" di sabato 21 gennaio su Radio Deejay, ha detto la sua su una vicenda avvenuta nello scorso autunno, tornata alla ribalta delle cronache qualche giorno fa.  Una professoressa di  Scienze e Biologia di Rovigo era stata colpita dai suoi studenti con una pistola ad aria compressa.  Tutti i 24 studenti erano stati denunciati per lesioni personali, oltraggio a pubblico ufficiale e diffamazione a mezzo social e atti persecutori, visto che il video era stato postato in rete.

"Per fortuna l'hanno colpita al viso e all'arcata sopraccigliare, per fortuna non ad un occhio. Mentre uno sparava l'altro filmava e non hanno perso l'occasione per mettere il video sui social per non perdere l'occasione per fare una cagata: vuoi non perdere l’occasione per fare vedere al mondo quanto sei deficiente e se posso dire delinquente?", ha detto Littizzetto.

“Il gesto è assurdo e violento, però la gestione della professoressa non so se è stata utile o non utile. Ho riflettuto su quanto sono cambiati i tempi, in parte, da quando insegnavo io. Ho cambiato tante scuole, Ho insegnato per 9 anni (musica e poi lettere),  per tantissimi anni ho insegnato in una delle scuole della ‘periferiissima’ di Torino, nessuno mi ha mai sparato, ma c’erano delle classi particolarmente turbolente, tiravano gessetti, ma non ho mai pensato di denunciare, scrivere ai giornali, era una faccenda mia personale, della scuola e mi dicevo: o io imparo a gestire le classi difficili con le mie forze o è meglio che cambi mestiere.  Poi l’ho cambiato perché mi piacevano altre cose, ma devi imparare ad avere a che fare con questi energumeni”, ha proseguito.

All'affermazione del co-conduttore Vic “un insegnante troppo debole poi tutti lo detestano e hai timore di non insegnare bene se non attraverso la paura, però quello troppo buono e accondiscendente poi viene sopraffatto”, Littizzetto ha replicato: "Entri in classe e sei tu e loro, se sei debole, loro ci marciano tantissimo. Non serve convocare i genitori e mandarli dal preside. I ragazzi fiutano la debolezza. Nella scuola dove insegnavo io, quella più difficile, c’era un prof che quando entravi in classe dopo di lui la classe dovevi ristrutturarla, perché si tiravano i banchi, si appendevano fuori dalle finestre. Anche in palestra, a volte c’erano dei professori di ginnastica che mi dicevano, puoi venire a darmi una mano. Io che ero alta così li mettevo in riga. Anche quello ho imparato con il tempo a farlo, non è che tu arrivi e sai come fare. Non esiste una classe ingovernabile, esistono professori molto bravi con i quali i ragazzi stabiliscono una relazione e altri con cui non ci riescono".

“Non è solo colpa dei ragazzi, è anche proprio colpa del professore, è l’empatia, è quel qualcosa che fa intuire proprio ai ragazzi che in qualche modo li ami, che sei lì perché ti piace, che ti interessano le loro paure e i loro sogni, quello che veramente pensano. Se riesci a creare questa sensazione non ti sparano con la pistola ad aria compressa. Non credo che abbiano sparato a tutti i professori, hanno sparato a una professoressa che poveretta avrà le sue grandissime difficoltà, ma questo ci deve far riflettere, perché probabilmente non è riuscita a entrare in sintonia con i ragazzi, scatenando questa aggressività, veramente fuori luogo, pazzesca e assolutamente da punire, ci mancherebbe. Ma non è una cosa che non succedeva anni fa, certo magari anni fa non ti sparavano con la pistola ad aria compressa, ma è sempre successa, soprattutto alle medie. Non c’erano i telefonini, non potevi mettere i video in rete, ma questa vessazione dei professori, questo bullizzare i professori è una cosa che c’è sempre stata e più il professore era debole e magari timido, molto sapiente ma poco capace a trasmettere la sua sapienza, più questa cosa saltava fuori e portava tutti al delirio più assoluto. All'inizio anche io ho fatto fatica... Poi piano piano mi sono detta, io voglio fare questo mestiere? Devo conquistarli".

Matteo Salvini sui suoi canali social ha riportato la frase "Se il professore riesce a essere empatico, non gli sparano con la pistola ad aria compressa" aggiungendo come commento: "Come si può solo pensare di dire una cosa del genere? A volte il silenzio è d'oro". Anche molti docenti hanno commentato questa “sparata” di Luciana Littizzetto.

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