Torino Campidoglio, lo sfogo di un lavoratore: "Licenziato dopo 35 anni dal supermercato per un furto da sette euro"

Era ormai vicino alla pensione, dopo 35 anni di lavoro tutti nella grande distribuzione. Ma un sessantenne di Torino, dipendente del supermercato Pam di corso Svizzera, qualche mese fa ha commesso un grave errore: ha rubato una scamorza e sei uova, per un totale di sette euro di valore, ed è stato beccato subito. Nonostante l'immediata ammissione, l'offerta di pagare il debito e la ragione, ossia lo stato di necessità, in quanto a causa di un mutuo molto oneroso e per curare la moglie, insegnante precaria che ha avuto un grave incidente d'auto, è costretto a vivere con pochi spiccioli al mese, i suoi datori di lavoro non hanno voluto saperne. Lo hanno prima sospeso senza stipendio dallo scorso 1 febbraio 2024, e poi, mercoledì 21, gli è stata recapitata la lettera di licenziamento. Naturalmente il suo stato di necessità, ora che è senza stipendio, è a dir poco critico.

Il 13, dopo la contestazione disciplinare, c'è stato un primo incontro in cui il lavoratore è stato accompagnato da Matteo Rossi della Fisascat-Cisl, che ha deciso di impugnare il licenziamento e andare in causa contro il gruppo Panorama, titolare del marchio Pam. "Ha perso la testa - dice Rossi - ma quell'episodio, sia pure spiacevole, non basta a giustificare la perdita del posto di lavoro. Non c'è alcuna riconoscenza: dopo 35 anni lo si lascia a casa per sette euro. Si tratta di un'ingiustizia e della lesione della sua dignità di lavoratore e di uomo". A verbale ci sono anche le dichiarazioni del lavoratore: "Mi scuso per quanto accaduto, sono consapevole dell'errore commesso. Vivo una situazione di vita privata ed economica ai limiti del sostenibile".

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