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Domenica, 28 Maggio 2023
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Inverno "da primato" in Piemonte: stagione mite e secca con vento e scarse precipitazioni

+2.1 °C rispetto alla norma 1991-2020, deficit medio del 65% per le precipitazioni

 Inverno da primato in Ticino, Lombardia e Piemonte, secondo una recente analisi di MeteoSvizzera, Arpa Piemonte e Arpa Lombardia: “A sud delle Alpi la stagione invernale 2021/22 verrà ricordata soprattutto per le temperature elevate e per la scarsità di precipitazioni”. L’analisi ha rilevato un’anomalia di temperatura di ben +2.1 °C rispetto alla norma 1991-2020, mentre per le precipitazioni si registra un deficit medio del 65% con le anomalie delle precipitazioni che risultano più marcate sulla pianura piemontese.

precipitazioni inverno arpa-2

Di seguito una parte dell’analisi pubblicata sul sito dell’Arpa. Le valutazioni sono state realizzate nell’ambito del Progetto GESTI.S.CO: Gestione delle emergenze senza confini per la governance delle emergenze transfrontaliere.

Negli ultimi 30 anni un inverno mai così mite e secco

L’analisi ha fornito una classificazione qualitativa e quantitativa delle caratteristiche di questo inverno. In Lombardia, in Piemonte e sulla Svizzera italiana negli ultimi trent’anni un inverno così mite e secco non si era mai verificato. Simile a questo fu l’inverno 2018/19, particolarmente mite e secco, ma con anomalie non così marcate come la stagione appena conclusa. L’inverno 2019/20 aveva fatto registrare temperature ancora più elevate, ma allora le precipitazioni furono vicine alla media stagionale. Anche l’inverno 2013/14 è stato piuttosto mite, ma le precipitazioni superarono il 250% del quantitativo normalmente atteso. In tempi recenti inverni molto freddi furono invece il 2005/06 e il 2009/10, caratterizzati anche da precipitazioni attorno alla norma o superiori ad essa. L’inverno più freddo e secco degli ultimi 30 anni è stato invece quello del 1990/91.

Temperature molto miti

La distribuzione delle anomalie di temperature massime giornaliere medie della stagione invernale 2021/22 per 31 stazioni di rilevamento in Lombardia, Piemonte, Canton Ticino e Canton Grigioni mostra come i valori siano stati più elevati in area appenninica, alpina e prealpina. Sulla Pianura Padana, invece, l’anomalia risulta generalmente meno marcata. Le anomalie di temperatura minima sono generalmente inferiori rispetto a quelle delle massime, con valori anche negativi sulle zone pianeggianti. La presenza di frequenti condizioni di inversione termica, spesso accompagnata da nebbie in pianura, è la causa delle temperature più basse registrate sulla Pianura Padana rispetto alle zone montuose. Inoltre, nelle vallate alpine ha sovente soffiato sovente il favonio, innalzando le temperature a valori ben superiori alla norma.

Inverno ventoso

L’inverno 2021/22 è stato caratterizzato anche dal numero elevato di giornate favoniche. In Piemonte gli eventi di favonio in questa ultima stagione invernale si sono verificati con una frequenza doppia rispetto alla media del periodo 2000-2020: in totale, vi sono state 48 giornate favoniche. A titolo di confronto, lo scorso inverno furono 20, nel 2019/20 36 giornate favoniche, nel 2018/19 40 giornate favoniche, e solo nell’inverno 2012/13 furono superati i 40 giorni arrivando ad un totale di 42 giornate favoniche.
 

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