Influenza, 13.500 bambini a letto malati e c'è anche il virus sinciziale
A scuola e all'asilo, classi decimate. E i pediatri non bastano
Dopo oltre due anni di pandemia, è tornata nelle case dei piemontesi - forse anche più cattiva - l'influenza. A sommarsi al covid, sono svariati i virus che colpiscono in particolare i bambini: se ne stanno accorgendo i pediatri e i pronto soccorso degli ospedali che in questi giorni sono presi d'assalto. Proprio il Regina Margherita infatti è al completo con circa 45 ricoveri.
Il virus sinciziale
A rincarare la dose, facendo perdere il sonno ai genitori, è però - come era successo già l'anno scorso - il virus respiratorio sinciziale (Vrs) che infetta l'apparato respiratorio, provocando soprattutto nei più piccoli, bronchiti, bronchioliti e conseguenti problemi respiratori che nei casi più seri necessitano di ossigeno in terapia intensiva.
A scuola e all'asilo dunque, le classi sono decimate, e i pediatri sembrano non bastare mai: quelli che ci sono, sono costretti a turni anche di 12 ore. Le famiglie infatti, in questi giorni, hanno serie difficoltà a reperire assistenza per i loro bambini, anche a pagamento.
Influenza: niente panico
Secondo i dati del Seremi, il Servizio di riferimento regionale di epidemiologia, i bambini da 0 a 4 anni a letto con la sindrome influenzale, in Piemonte, sono 5mila e aumentano tra i 5 e i 14, dove si raggiunge il picco di 8.500. Ma i pediatri consigliano alle famiglie di non allarmarsi e di non correre al pronto soccorso, salvo notare nei loro bambini, problemi respiratori. Il virus influenzale colpisce al solito modo: tosse, naso che cola, febbre spesso anche alta, mal di testa e spossatezza. Molto spesso è sufficiente, seguire la terapia prescritta dal medico e restare al caldo a casa per qualche giorno.
L'allarme del sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie
E a proposito dell'intasamento dei pronto soccorso, il Nursing Up, il sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, chiede che la Regione Piemonte provveda immediatamente a mettere in atto tutte le azioni necessarie affinché quella che oggi appare come l’inizio di una emergenza non si trasformi, con il prevedibile aumento di contagi per influenza stagionale e covid, in una situazione fuori controllo.
"Siamo fortemente preoccupati per quello che sta succedendo - sottolinea il segretario Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri -, con i reparti di pronto soccorso in cui, a quanto pare, sarebbero tornate le barelle nei corridoi e il personale sempre più stremato è davvero all’osso. Se necessario, quindi, si aprano nuovi posti letto per il tempo utile, ma in stanze di reparto, mettendo in sicurezza il cittadino e gli operatori. Chiediamo che la Regione intervenga immediatamente, sia con il reperimento di tali posti letto, sia con la pubblicazione di tutte le graduatorie di tutti i bandi appena chiusi in modo che sia possibile per le aziende sanitarie reclutare personale, infermieri e Oss, in modo rapidissimo".
E conclude: "Abbiamo alle spalle anni in cui le emergenze e le situazioni di estrema necessità ci hanno insegnato quanto sia fondamentale avere dotazioni organiche adeguate ad affrontare ogni difficoltà. Auspichiamo quindi che chi decide non sottovaluti quello che sta accadendo e agisca subito. Oggi, dopo ciò che ognuno di noi ha vissuto in pandemia, non è più possibile essere impreparati".