Sicurezza stradale, "A Torino oltre un terzo degli incidenti mortali avvenuto tra le 7 e le 9": i dati di ACI
ACI al Giro d'Italia 2022 per la sicurezza stradale con l’obiettivo di far prendere coscienza sulla sicurezza e sui comportamenti quotidiani di automobilisti, ciclisti e pedoni
"Nel Comune di Torino, nel 2020, oltre un terzo degli incidenti mortali è avvenuto tra le 7 e le 9. In Provincia di Torino, invece, in dodici mesi hanno perso la vita 15 pedoni e 3 ciclisti". Questi sono solo alcuni dati raccolti da ACI di Torino, che sta portando avanti la quarta edizione della campagna per la sicurezza stradale #rispettiamoci, promossa da ACI durante il Giro d’Italia, per indirizzare verso i corretti comportamenti di guida, specie quando gli automobilisti incontrano chi pedala o i pedoni.
Nel Comune di Torino nel 2020, secondo i dati di ACI, si sono registrati 2.058 incidenti stradali, che hanno portato a 14 decessi (dato in calo rispetto ai 29 del 2019) e a 2.930 feriti in maniera grave. Oltre un terzo degli episodi mortali (5) si sono verificati nella fascia oraria che va dalle 7 alle 9 del mattino. Per quanto riguarda gli utenti vulnerabili, invece, i pedoni investiti sono stati 387 (di cui 4 morti), mentre negli incidenti sono state coinvolte 233 biciclette, 67 monopattini e 5 bici elettriche.
Ampliando il campo d'indagine all'intera Provincia di Torino, invece, ACI ha contato 71 decessi (26 soltanto nei fine settimana), di cui 15 in orario notturno. Rilevanti i numeri registrati in concomitanza con condizioni meteo avverse: 252 incidenti sono avvenuti con la pioggia, 30 con la nebbia, 14 con forte vento e 13 con la neve. Nel corso dei dodici mesi, inoltre, i pedoni investiti sono stati 572 (15 morti) e le biciclette coinvolte 423 (3 ciclisti morti).
"All'insegna della nuova campagna #rispettiamoci sulla sicurezza stradale, anche quest’anno stiamo lavorando per una mobilità più consapevole e responsabile, formando soprattutto l’utenza vulnerabile, attraverso l’erogazione di corsi sulla sicurezza stradale a due ruote e di altri sperimentali di micro mobilità - afferma Piergiorgio Re, presidente dell’Automobile Club di Torino -. In tutto abbiamo formato oltre 1.000 ragazzi. I corsi di micro mobilità hanno avuto come obiettivo quello di rendere i ragazzi capaci di analizzare i fattori di rischio di questi mezzi innovativi e di adottare i comportamenti corretti interagendo con l’ambiente circostante. Si è posto inoltre l’accento sul rispetto dell’ambiente e sul programma europeo di 'Emissioni zero' per il 2050, attraverso l’impegno in azioni comuni che comprendono l’uso efficiente delle risorse, il ripristino della biodiversità e la riduzione dell’inquinamento".
Torino: dati ACI del 2020
A Torino nel 2020 si sono verificati 2.088 incidenti in totale, di cui 2.058 su strade urbane, con 14 morti e 2.969 feriti. Coinvolti 3.911 veicoli per la maggior parte composti da: auto (2.721), motocicli (331), tram/autobus (115), veicoli commerciali (229), biciclette (233) e monopattini (67).
I 2.088 incidenti per la maggior parte sono avvenuti lungo un rettilineo (649), ad una intersezione con semaforo (574) e ad un incrocio (475). Se a Torino oltre un terzo (5 su 14) degli incidenti mortali è avvenuto tra le 7 e le 9 del mattino, ci sono invece due fasce orarie in cui è stato registrato il maggior numero di incidenti: su 2.088 ben 576 sono avvenuti tra le 14 e le 17 e 511 tra le 10 e le 13. Sono 329 quelli registrati tra le 7 e le 9 del mattino.
Aci al Giro d'Italia con un’iniziativa sulla sicurezza stradale
ACI partecipa al Giro d'Italia 2022 con un’iniziativa sulla sicurezza stradale, con l’obiettivo di far prendere coscienza sulla sicurezza e sui comportamenti quotidiani degli automobilisti, dei ciclisti, dei pedoni e della micro-mobilità. Quest’anno sono previsti uno spot tutorial sulla sicurezza, durante la diretta del Giro d’Italia, e la raccolta di testimonianze nelle sedi di partenza e arrivo di tappa da parte di opinion leader, ciclisti professionisti e leggende del ciclismo nazionale che verranno postate sul portale ufficiale del Giro. Al contempo, la diffusione è assicurata dai canali web e social di ACI, oltre che da una newsroom per informare i media locali sui numeri degli incidenti nei Comuni e nelle Aree Metropolitane che in questi anni ha sensibilizzato gli automobilisti e i ciclisti sulle regole da rispettare.
"I numeri degli incidenti stradali invitano a riflettere sulla sicurezza delle nostre strade, in particolare a tutela dei ciclisti, dei pedoni e della micro-mobilità in costante crescita - spiegano da ACI -. I dati a disposizione riguardano il 2019, anno oramai definito pre-pandemico, e il 2020, l’anno della pandemia da Covid-19, in cui si è registrata una forte diminuzione del traffico e degli spostamenti, dovuti al lockdown totale e parziale. Nella loro differenza di parametri il 2019, il 2020 e il 2021 (seppur non ancora pienamente elaborato statisticamente) rappresentano un focus interessante per porre le basi per una maggiore prevenzione degli incidenti. Nel 2019 abbiamo assistito a un leggero incremento nelle percorrenze medie annue, con un aumento del 5,6% rispetto al 2018. La vendita di biciclette e di e-bike nel 2019 è aumentata del 7% rispetto all’anno precedente, grazie soprattutto alla diffusione proprio delle e-bike, da sole cresciute del 13% (passando da 173mila a 195mila pezzi venduti, con 1,713 milioni di unità in totale). Aumenta anche l’uso di altre forme di micromobilità elettrica, in particolare i monopattini (+100.000 in uso in Italia), che ai fini della circolazione stradale sono stati equiparati alle biciclette (legge 160 del 27 dicembre 2019). Tutto questo però è stato inaspettatamente ed improvvisamente superato nel 2020, con l’arrivo della pandemia da Covid-19 che ha letteralmente stravolto le abitudini di tutti, con forti ripercussioni sulla mobilità che continueranno a protrarsi nel prossimo futuro. Si assiste ad una forte ascesa della bicicletta come mezzo di trasporto: nel 2020 le vendite hanno raggiunto più di 2.000.000 di pezzi, con un aumento del 17% rispetto al 2019, mentre le vendite di e-bike sono aumentate addirittura del 44%. Tra i motivi dell’incremento gli incentivi governativi all’acquisto delle bici, ma anche la “necessità di distanziamento” e la “paura di assembramenti sui mezzi pubblici” dovuti alla pandemia. A ciò si aggiunga l’impressionante numero di monopattini elettrici venduti nel 2020: 125.000 (+140%) solo nei primi sette mesi dell’anno. La ricerca condotta da ISFORT mostra come nel periodo post-lockdown (18 maggio-15 ottobre) sia aumentata la quota di mobilità dolce (popolazione che si sposta a piedi, in bicicletta o in monopattino: +11%) a discapito di tutti i mezzi motorizzati, ma soprattutto del Trasporto Pubblico Locale. In questo contesto, in cui la mobilità ha subito una battuta d’arresto come mai si era verificato prima, un ritorno positivo è sicuramente dato dalla diminuzione di incidenti stradali, dovuta alla minore esposizione al rischio. La prima metà del 2021 evidenzia il recupero della quota modale dell’auto, ormai ai livelli pre-Covid, rispetto alla mobilità dolce, in riassestamento dopo la grande crescita del 2020. Anche dal mercato provengono gli stessi segnali: dopo un boom di vendite di biciclette nel 2020, il mercato complessivo nel 2021 ha segnato una flessione del 2%, pur essendo aumentate le vendite di e-bike. Per quanto riguarda l'incidentalità, da un'analisi sui dati della Polizia Locale dei grandi Comuni disponibili, si registrano valori pressoché stabili rispetto al 2020 o al più in lieve aumento, soprattutto nell'ultimo trimestre. L’aumento delle velocità durante, inoltre, la pandemia è stato registrato in tutti i principali Paesi europei. Da considerare anche l’aumento delle sanzioni elevate ai ciclisti, in relazione al maggior uso di questo mezzo".