Giornata della Memoria, l’albero del binario 17 a Porta Nuova e le altre iniziative per ricordare
La nuova opera di Osvaldo Neirotti
Tante le iniziative, che si svolgeranno in questi giorni per celebrare la Giornata della memoria. Sempre più importante questa data, per ricordare, ora che i testimoni diretti sono sempre più rari, rari e preziosi.
Questa ricorrenza internazionale è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2005 per commemorare le vittime dell’Olocausto. La data del 27 gennaio, che venne scelta, era quella di quel giorno del 1945 quando i soldati dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, svelando l’orrore.
L’Italia, in questa data, celebra le vittime dell'Olocausto, delle leggi razziali e coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista.
Ci sarà la cerimonia con le autorità al Cimitero Monumentale e iniziative in molte scuole pur con la dovuta attenzione al distanziamento per il Coronavirus. Proprio per i vincoli imposti dalla pandemia molti appuntamenti saranno in streeming: il Concerto dal Teatro Regio, quello dal Conservatorio, così come i messaggi di alcune istituzioni culturali della città come la Fondazione Nocentini e numerose altre.
Splendida l’iniziativa di Osvaldo Neirotti, l’artista torinese degli alberi, con la sua nuova opera “l’albero del binario 17. Per non dimenticare”. Si tratta di una pianta dipinta di bianco ed un filo spinato che lo avvolge. Si trova nei pressi della Stazione di Porta Nuova, da cui partivano i treni verso i campi di concentramento.
Sempre incisiva e commovente, dall’idea di Gunther Demnig, l’iniziativa, anche quest’anno, di collocare 8 nuove “Pietre d’inciampo” davanti alle case di torinesi vittime delle persecuzioni nazifasciste.
Ora vi proponiamo una poesia di Primo Levi che a scuola abbiamo letto tutti, ma che dobbiamo sempre ricordare:
Se questo è un uomo
- Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
- Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
- Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi:
Ripetetele ai vostri figli.
- O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso sa voi.