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Ondata di gelo: un danno da 18 milioni di euro per i vigneti del Piemonte

In provincia di Torino, colpiti soprattutto Pinerolese e Canavese

L’ondata di gelo in Piemonte ha causato danni all'agricoltura per circa 18 milioni di euro. Queste sono le cifre che emergono da una prima stima approssimativa "che potrà ancora essere aggiornata nelle prossime due settimane – dichiara il direttore di Confagricoltura Piemonte, Ercole Zuccaro – tenendo presente soltanto il valore dell’uva che non si raccoglierà e il rimpiazzo delle barbatelle di vite".

Colpiti Pinerolese e Canavese

Nella notte tra il 7 e 8 aprile le fredde correnti artiche hanno fatto scendere i termometri fino a - 8,5° nella pianura del Po, provocando disastri significativi nei vigneti: un bel danno economico per le 13.177 imprese che in Piemonte coltivano la vite. La situazione è peggiore nelle aree del Saluzzese e del Saviglianese in provincia di Cuneo, ma anche in provincia di Torino si segnalano danneggiamenti alle viti del Pinerolese e in alcune aree del Canavese: si stima un danno medio del 30% su una superficie colpita di circa 200 ettari.

Complessivamente la superficie danneggiata è di circa 5.000 ettari, su un totale di circa 43.714 ettari che è la superficie complessiva del vigneto piemontese, con percentuali di danno che vanno dal 20 fino a oltre il 40%. Colpiti in particolare i giovani impianti: occorrerà attendere ancora una quindicina di giorni per capire se gli innesti potranno riprendere l’attività vegetativa. 

La situazione provincia per provincia

“In provincia di Alessandria – chiarisce il direttore dell’Unione Agricoltori alessandrina Cristina Bagnasco - la zona più colpita è quella dell’Acquese, dove risultano danneggiati circa 800 ettari di vigneti, con perdite di produzione che in alcune aree raggiungono il 40%”. Danni elevati ai rimpiazzi di barbatelle nel Monferrato Casalese, dove si spera che le giovani piante possano ricacciare. Qualche segnalazione di danno arriva anche dall’alta val Lemme, mentre nel Tortonese il gelo ha colpito meno, con danni che interessano circa il 5% del potenziale viticolo.

Nel Cuneese si segnalano alcuni danni nel Roero e nelle zone un po’ più anticipate del Barolo e Barbaresco dove le viti avevano iniziato a vegetare con i primi germogli, ma il tutto sarà meglio quantificabile nei prossimi giorni. “Stimiamo un danno del 15 -20 % delle gemme colpite su una superficie di circa 3.000 ettari”, ha dichiarato Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo. Poco colpite le zone del Moscato, il  Doglianese e il Monregalese.

“Registriamo anche danni importanti nella zona del Nizza e nelle valli del Belbo e del Tiglione, nelle posizioni più basse”, afferma il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle. La superficie interessata  in provincia di Asti è di circa 4.000 ettari, con un danno medio del 35%.

Colpiti alcuni vigneti di nebbiolo, in particolare nella zona di Gattinara. “In provincia di Vercelli – puntualizza il direttore di Confagricoltura Vercelli Biella Fabrizio Filiberti -  è stata colpita una superficie di circa 40 ettari, con un danno medio del 30%”.

Danni anche in provincia di Novara, come precisa il direttore di Confagricoltura Roberto Sonzini. “La superficie vitata interessata, soprattutto Nebbiolo, è di circa 100 ettari con un danno medio del 30%”.

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