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I pomodori pelati sono nati a Porta Palazzo: la vera storia di come si diffusero le conserve

Francesco Cirio, il noto imprenditore, aveva un locale in via Borgo Dora

Si trova all'imbocco di Piazza della Repubblica, all'angolo con corso Giulio Cesare; schiacciata tra un negozio di alimentari, un'agenzia di viaggi e un kebabbaro. È la targa monumentale che è stata dedicata a Francesco Cirio, noto imprenditore agricolo e fondatore dell'omonima azienda italiana di conserve. Ma per quale motivo a Porta Palazzo c'è un omaggio così imperioso?  

La ragione è semplice ed è nella storia di quell'imprenditore. È vero che Francesco Cirio è nato a Nizza Monferrato, nel 1836 per la precisione, ed è altrettanto vero che l'azienda da oltre un secolo affonda le proprie radici in Campania, ma senza Torino quella storia oggi nessuno potrebbe raccontarla. 

Il soprannome di Francesco Cirio a Torino era 'l Re 'd Pòrta Palass' - il Re di Porta Palazzo - e se lo era conquistato sul campo, macinando chilometri per vendere nei quartieri periferici della città verdura acquistata al mercato a prezzi ridotti. Così cominciò l'attività imprenditoriale di quello che poi divenne il 'Re delle conserve'. 

Conserve che nacquero proprio a Porta Palazzo, nello specifico in via Borgo Dora all'altezza del civico 34 dove a metà del 1800 affittò un locale dentro il quale con il tempo trovò la tecnica giusta per conservare i piselli, anche grazie all'aiuto del fratello e di un cuoco di Casa Savoia. Quello fu il primo passo di un percorso lungo che lo portò ad aprire il primo stabilimento Cirio a Torino dove cominciò a produrre i famosi pomodori pelati in scatola. 

La storia dell'azienda è nota. Poco prima della morte di Francesco Cirio, avvenuta a Roma nel 1900, lo stabilimento torinese venne chiuso e spostato vicino Napoli, ma il legame che lega l'imprenditore alla città è rimasto forte. Francesco Cirio oggi riposa al cimitero Monumentale di Torino. 

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