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Le foto del matrimonio? All'Ikea. "Così supero la monotonia del servizio classico"

Peter Lanz è un fotografo torinese che ha rotto gli schemi del classico servizio fotografico wedding

Chissà cosa avranno pensato i tanti clienti dell'Ikea di Collegno quando tra un divano e una cucina si sono trovati di fronte a uno sposo e una sposa con tanto di abito bianco. Sì, perché a segnare la nuova frontiera della fotografia da matrimonio ci ha pensato Peter Lanz, fotografo torinese, che ha proposto a una coppia di realizzare il loro servizio tra i corridoi del noto negozio di mobili e articoli per la casa. 

"Io sono un po' fuori dagli schemi e a un matrimonio devo divertirmi", spiega Lanz, "Ovvio che non sono servizi che propongo a tutti perché c'è chi vuole il matrimonio tradizionale, ma c'è anche chi è un po' fuori dagli schemi e vuole qualcosa di diverso". E così è stato per Paolo e Sonia, una coppia di sposi di Ciriè che hanno immortalato il giorno più importante della loro vita tra i corridoi dell'Ikea. 

Matrimonio all'Ikea

Peter Lanz di certo ha fatto qualcosa di rivoluzionario per il mondo della fotografia wedding e l'Ikea è solo la prima insolita location: "Ho altre quattro o cinque location strane da proporre ai miei sposi. È un percorso che sta piacendo tanto perché il mondo è omologato e se proponi qualcosa di diverso superi la monotonia". Al momento però questi luoghi sono ancora top secret. Quello all'Ikea è stato un servizio complesso da realizzare che è stato fatto in 45 minuti, prestando attenzione a non riprendere minori e a rispettare gli altri clienti che quel giorno erano da Ikea per fare spese. 

Come è stato accolto questo servizio? "Una coppia di sposi mi ha chiamato dopo aver visto le foto all'Ikea e mi ha detto che è venuta loro voglia di fare una cosa diversa. Il mondo wedding è molto omologato, sempre le solite pose e foto. Io ho voluto fare una cosa diversa. Molti ci hanno fermato perché pensavano fosse uno spot. Addirittura le commesse dell'Ikea hanno voluto fare un selfie con gli sposi. Era la reazione che volevo provocare io". 

In fondo però la cosa importante era solo una: "La cosa che mi premeva di più e che fossero felici gli sposi. Non hanno smesso di ridere da quando sono entrati a quando siamo usciti". 

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