Falchera, una nuova vita grazie alle api: un apiario per le persone fragili
Il progetto di Impollinatori Metropolitani APS, Falchera LABB e Sviluppo della Falchera APS
Dare una nuova vita a Falchera grazie alle api. È questo in estrema sintesi 'Siamo api', il progetto che hanno deciso di mettere in campo i cittadini di quel territorio per tentare di attuare progetti permanenti che siano utili per rinnovare l'ambiente e il tessuto sociale di uno dei quartieri dell'estrema periferia di Torino. A metterlo in atto gli Impollinatori Metropolitani APS - Ente di Terzo Settore - con il supporto del Comitato Falchera LABB e del Comitato dello Sviluppo della Falchera APS.
L'idea è estremamente semplice, ma allo stesso tempo innovativa: instradare dieci persone di Falchera verso l'apicoltura in modo da dare loro supporto, ma anche per creare una maggiore coscienza verso l'ambiente. Per farlo è stato deciso di costruire uno spazio nuovo a Falchera, in cui installare un apiario 'sociale' e di allestire una sala per i corsi di apicoltura e di educazione ambientale.
Il primo passaggio sarà quallo di individuare i dieci candidati ai quali insegnare a fare il miele, tra questi avranno la priorità donne vittime di violenza, non occupate, persone in situazione di fragilità psicologica, economica, persone immigrate con necessità di inclusione lavorativa.
"Questo progetto", si legge nel testo della raccolta fondi che è stata lanciata sul sito Produzioni dal Basso, "vuole realizzare strumenti di inclusione e riqualificazione rivolti a soggetti svantaggiati e strumenti attivi di difesa e conoscenza del ruolo fondamentale degli insetti impollinatori e si traduce in educazione, produzione, ma anche in salvaguardia del paesaggio dell'ambiente compreso il paesaggio urbano e periurbano".
Per riuscire a raggiungere il loro obiettivo i promotori dell'iniziativa hanno stimato un finanziamento necessario di 10.000 euro ed è per questo che hanno lanciato online una raccolta fondi sul sito Produzioni dal Basso con l'obiettivo di raccogliere il 50% del necessario. I restanti 5.000 euro verranno donati da Itas Solidale di Trento che cofinanzierà il progetto.
