Il pianista torinese Bosso confessa: "Non posso più suonare, smettete di chiedermelo"
La rivelazione alla Fiera del Levante di Bari
"Se mi volete bene, smettete di chiedermi di mettermi al pianoforte. Non sapete la sofferenza che mi provoca. Perché non posso, ho due dita che non rispondono più bene e quindi non posso più dare alla musica abbastanza". Ezio Bosso, il pianista, compositore e direttore d'orchestra torinese lo ha rivelato, raccontandosi al pubblico barese in occasione della Fiera del Levante, accolto dal presidente Michele Emiliano nel padiglione della Regione Puglia.
"Non basta il talento"
Accanto al suo fedele cane Ragout, Bosso - che dal 2011 soffre di una patologia degenerativa - ha parlato di arte, di talento e soprattutto di musica, il suo più grande amore. "Musicista non si diventa solo per talento, - ha aggiunto - a un certo punto, soprattutto chi ce l'ha il talento, lo deve dimenticare e fare spazio al lavoro quotidiano, alla disciplina". E a proposito della sua malattia ha aggiunto: "Quando saprò di non riuscire più a gestire un'orchestra, smetterò anche di dirigere".
Gli impegni in Puglia
L'artista, in questi giorni è impegnato in un progetto finanziato dalla Regione Puglia - con l’organizzazione del Teatro Pubblico Pugliese, la collaborazione dell’Apulia Film Commission e delle Amministrazioni Comunali e provinciali di Bari, Foggia e Lecce - orientato alla formazione del pubblico e alla valorizzazione del territorio. Dopo il grande successo registrato a Foggia e l’incontro con il pubblico a Bari, dal 16 al 19 settembre Bosso sarà al Teatro Apollo di Lecce per quattro prove d’orchestra narrate e il concerto gratuito in programma giovedì 19 settembre alle 21.