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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità Vallette / Viale dei Mughetti, 22

Vallette, un polo dei servizi nell'ex struttura del giudice di pace: è una delle ipotesi al vaglio

L'edificio ha una superficie di 9.000 metri quadri

Il futuro dell'ex struttura del giudice di pace che si trova in viale dei Mughetti alle Vallette non è ben delineato. Nel marzo del 2022 gli ultimi uffici sono stati trasferiti nella nuova sede di corso Vittorio Emanuele II e adesso quel complesso è vuoto e in attesa di una nuova destinazione. Nel mentre però cominciano a esserci i primi segni dell'abbandono. 

"Il problema è che è in atto una vandalizzazione", spiega il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Enzo Liardo, "più passa il tempo più risorse saranno necessarie per sistemare la struttura". Da qui la sua proposta di realizzare in quell'edificio un polo universitario: "Torino, a torto o ragione, ha un costo della vita differente per gli studenti e molti vengono per una questione di natura economica. Un polo universitario lì potrebbe risvegliare tutto il quartiere. Puntare sull'università per ravvivare alcune zone periferiche". 

La soluzione dello studentato - che in passato era stata paventata - sembra però allontanarsi perché nessuno si sarebbe fatto avanti quando il Comune ha tentato di sfruttare i soldi del PNRR per portare avanti quella via. Cosa fare dunque di una struttura di 9.000 metri quadri che è in buone condizioni, ma che necessita qualche lavoro di ristrutturazione? 

"Dobbiamo trovare qualcuno che voglia quella struttura", spiega l'assessore all'urbanistica del Comune di Torino, Paolo Mazzoleni, "C'è un sacco di gente che si è fatta avanti, ma in questo momento non c'è nulla in direzione di arrivo. Io insisto e non voglio fare il facile: la mia prima preoccupazione adesso non sono i soldi; la mia prima preoccupazione è capire cosa farne". 

Dunque, se dovesse immaginare una soluzione cosa farebbe? "Io farei una specie di centro servizi, un posto dove ci sono tutti gli enti che hanno i loro sportelli. Ogni ente però ha le sue dinamiche immobiliari e mettere tutto insieme non è facile. Potremmo sommare cinque o sei di questi enti. C'è da fare un cambio di mentalità. Prima l'ossessione era trovare i soldi, oggi non è il primo problema. Non dico che si trovino sempre. Il problema principale è capire cosa fare della struttura: chi lo prende in gestione; chi lo tiene nel tempo. Non investire in un progetto che poi rimane un cadavere". 

Una delle strade da percorrere, e forse la più suggestiva, sarebbe quella di creare un polo dei servizi: "Riuscire a riportare lì dei servizi pubblici diversi dal passato e rispondere ai nuovi bisogni del quartiere".

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