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Povertà, a Torino è emergenza sfratti: durante la pandemia raddoppiati rispetto ai 10 anni precedenti

Secondo una stima del SUNIA

“Il rischio è che a un certo punto l’alto numero di sfratti crei tensioni sociali”, è questa la paura che ha portato a scendere in piazza i sindacati degli inquilini questa mattina - mercoledì 23 giugno - e a chiedere un confronto con il Prefetto, Claudio Palomba. 

“È aumentato il numero di chi vive per strada perché molti non hanno i requisiti per poter avere l’assistenza da parte del Comune”, racconta Sergio Contini del SUNIA che poi spiega che la mini proroga agli sfratti messi in campo dal Governo riguarda, fino al 30 settembre, gli sfratti emessi nella prima ondata del covid, dal 28 febbraio in poi; fino al 31 dicembre invece le sentenze più recenti. 

“Il problema è che la situazione degli sfratti per morosità, ormai quasi al 100% incolpevoli, è di vecchia data perché il covid ha accentuato una crisi che va avanti dal 2008”, continua Contini.

Nel decennio 2008/2019 gli sfratti sono stati 4.500 a Torino e in Piemonte intorno agli 8.000, nel periodo del covid secondo una stima del SUNIA il dato dovrebbe essere raddoppiato: “C’è un arretrato che non è compreso dai provvedimenti del Governo. Il rischio è che ci sia una proroga molto limitata per i casi più recenti, ma non si esaurirà il pregresso con il risultato che dopo il 30 giugno in molti si trovino in mezzo a una strada”.

Le risorse stanziate dal Governo, destinate ai Comuni, per affrontare l’emergenza sfratti per il Piemonte ammontava a 25.000.000 di euro che sono stati già esauriti. “Il fabbisogno è più grande delle risorse stanziate e inoltre la burocrazia rallenta l’erogazione dei soldi ai proprietari delle case. Noi chiediamo che vengano aumentate le risorse, che venga velocizzata l’erogazione dei fondi e che i soldi vengano dati direttamente ai proprietari degli alloggi senza il passaggio intermedio degli inquilini”. In questo modo verrebbero date le garanzie necessari ai proprietari di casa che potrebbero ritirare gli sfratti.

Nodo cruciale della discussione secondo il SUNIA è la rinegoziazione del canone di affitto: “Gli affitti di oggi non sono più sostenibili per le famiglie. È necessario rivedere il sistema. Inoltre è urgente un piano pluriennale di edilizia sociale per nuove case popolari”.

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