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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Maltempo a Torino, chicchi di grandine grossi come uova: "Non è più una semplice emergenza"

Danni ingenti all'agricoltura

Le continue grandinate e i nubifragi che si abbattono sul Piemonte e sul torinese negli ultimi tempi non possono essere più considerati delle semplici emergenze. A dirlo è Marco Gabusi, l'assessore alla Protezione Civile della Regione Piemonte, dopo l'ultima grande grandinata che si è abbattuta sul nostro territorio ieri pomeriggio, martedì 14 luglio. 

"Dopo i temporali di ieri stiamo assistendo sindaci e popolazione grazie all’incessante opera del Coordinamento regionale di Protezione civile, mentre da oggi i nostri tecnici raccoglieranno tutti i dati rispetto ai danni subiti", ha spiegato Gabusi che poi ha aggiunto, "Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, mi ha assicurato che sarà valutata tempestivamente la richiesta dello stato di emergenza. A mia volta ho chiesto che si faccia una valutazione molto attenta e scrupolosa dei danni dal momento che siamo di fronte a qualcosa di diverso rispetto al passato: non si tratta più, infatti, di emergenze episodiche, ma di fenomeni che si ripetono su territori già provati da eventi precedenti. Ci ritroviamo a chiedere lo stato di emergenza per la seconda volta in meno di una settimana: è chiaro che dobbiamo iniziare a ragionare su metodiche nuove di difesa del suolo e di protezione delle colture e delle strutture".

Conta dei danni che cominciano a fare anche le associazioni di categoria del settore agricolo. Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte, ha messo in evidenza come la grandine di ieri abbia creato "danni pesanti al mais, in piena fioritura, ai campi di grano che devono ancora essere trebbiati, a soia e girasole. Le aree colpite sono vaste e si aggiungono alle zone già danneggiate nella scorsa settimana nel Chivassese e tra Torino e Vercelli, con punte di maggior danno tra Crescentino e Trino, ma anche nel Monferrato, tra Moncalvo e Casale. L’annata sotto il profilo climatico si sta rivelando decisamente infausta".

Il maltempo ieri si è abbattuto con maggior foga sul biellese, torinese e sul verbano dove sono caduti oltre 120 millimetri di pioggia in poche ore. Inoltre grandinate diffuse nelle province di Torino e di Cuneo tra Carmagnola e Racconigi, ma anche a Borgaretto, Beinasco, Orbassano, Rivalta e Rivoli, nelle valli di Lanzo, nell’Astigiano ai confini con il Cuneese, sugli orti di Motta di Costigliole d’Asti.

"Il cambiamento climatico in atto", dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia, "Richiede nuove forme di intervento. Le assicurazioni da sole non possono risolvere il problema; qualcosa in più si può fare con i fondi mutualistici, ma occorre ricercare nuove soluzioni che vadano oltre l’ordinario e consentano di ristorare eventi catastrofici purtroppo sempre più frequenti e intensi”.

"La grandine è l’evento più dannoso perché, dove ha colpito, ha distrutto in pochi minuti il lavoro di un intero anno", spiegano Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale, "Una vera calamità in un momento particolarmente delicato per le coltivazioni agricole con la raccolte in corso mentre ci si avvicina alla vendemmia.  Siamo di fronte in Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. I nostri tecnici sono al lavoro per la conta dei danni, ma una cosa è certa: questa situazione non può più essere trattata come una semplice emergenza, dal momento che si innesta su eventi ormai continui di vere e proprie bombe d’acqua rapide e violentissime". 

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