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Claudio Pizzigallo

Giornalista

20 ottobre, il giorno dell'apocalisse digitale per le strade di Torino

Che cosa succederà nelle case dei torinesi e di tutti gli italiani con l'avvento del nuovo digitale terrestre per le tv

C'è un apocalisse che non era stata prevista da nessuno, né dai Maya, né da Nostradamus e neanche dal compianto mago Gabriel: un'apocalisse che i tecnici chiamano DVB-T2, ma che passerà alla storia con il nome di "nuovo digitale terrestre".

La notizia l'avete già letta e sentita ovunque, negli ultimi mesi, e riguarda il passaggio al nuovo sistema digitale per i nostri televisori. Una "replica", per chi se la ricorda, di quello che avvenne tra fine 2008 e inizio 2009, quando milioni di italiani per qualche mese si recarono in massa nei negozi di elettronica per comprare quella famosa scatoletta chiamata "DTV" o, per i più fortunati, direttamente un tv nuovo per rottamare quelli vecchi a tubo catodico.

Ecco, ci risiamo: dal 20 ottobre, il sistema di tramissione digitale televisivo entra in una nuova fase, e i consumatori dovranno adeguarsi: o un'altra scatoletta-decoder, o un nuovo tv. Ed è facile prevedere una serie sterminata di problemi, fastidi, incombenze, complicazioni e soprattutto costi per i consumatori, come sottolineato dalla nostra concittadina Luciana Littizzetto a Che tempo che fa

Proviamo a immaginare cosa succederà nei prossimi giorni e mesi, guardando alla nostra Torino. Innanzitutto, bisognerà capire se il proprio televisore è adatto al nuovo digitale: per scoprirlo subito c'è un trucco semplice, basta mettere sui canali HD (dal 501 in avanti) per verificare che l'apparecchio, almeno per ora, possa funzionare senza la stampella del decoder (e del relativo telecomando). 

Se tutto funziona, per questa fase possiamo stare tranquilli, ma ci si rivedrà nel gennaio 2023, quando - come spiega il sito governativo nuovatvdigitale.mise.gov - "verrà introdotta l'attivazione del DVB-T2 con il nuovo sistema di codifica HEVC Main10 – provando a visualizzare i canali di test 100 e 200; se vedi RAIUNO sul canale 1 allora verifica che sul canale 100 appaia la scritta 'Test HEVC Main10'; analogamente se vedi Canale 5 sul canale 5, verifica che sul canale 200 appaia la medesima scritta. Se compare tale scritta, l'apparato è compatibile con il nuovo standard di trasmissione".

Dunque, i più fortunati, o i più tecnologici, potranno stare tranquilli. Certo, dovranno andare da genitori-nonni-zii e amici anziani o digitalmente digiuni per fare il test e/o per sintonizzare il decoder. E qui ci immaginiamo un'impennata di traffico per le strade cittadine, con i giovani diretti a casa dei meno giovani, e un ingorgo molto poco digitale che da piazza Baldissera a corso Unità d'Italia paralizzerà la città.

Dopodiché, prepariamoci a uno spettacolo desolante sotto i portoni dei nostri palazzi: per mesi, infatti, l'Amiat dovrà rispondere a tutti coloro che la contatteranno per farsi ritirare i vecchi apparecchi, mentre i più "furbi" li abbandoneranno direttamente per strada, sperando che prima o poi qualcuno passi e li porti via. 

E poi, tutto finito? Ne dubitiamo. Perchè i vecchi tv dovranno essere smaltiti in qualche modo - con Greta Thunberg che "ci sputa", come detto da Littizzetto - e nel frattempo il traffico continuerà, perché "il telecomando del decoder non funziona", "non prende più il mio canale preferito" e chissà quali altri problemi dovranno essere risolti. 

Questo senza contare lo stress a cui saranno sottoposti coloro che lavorano a contatto col pubblico nei vari store specializzati in tecnologia ed elettronica, che verranno presi d'assalto a qualunque ora del giorno e forse anche della notte. Insomma, non li invidiamo di sicuro, e hanno tutta la nostra umana comprensione. 

Prepariamoci, quindi, a vedere giovani disperati che bloccano i numeri di telefono dei genitori, a nipotini che aiuteranno i nonni a collegare il decoder, e a sentir parlare di questa transizione per settimane se non mesi. Fino alla prossima nuova digitalizzazione, che avverrà come detto tra poco più di un anno. Forse a Caselle dovrebbero aprire nuove tratte verso luoghi lontani ed esotici, per consentire una fuga dei cosiddetti nativi digitali...

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