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IL BICENTENARIO / Aurora / Via Francesco Cigna, 12c

Il Distretto Sociale Barolo compie 200 anni: come è nata dal testamento della Marchesa un'isola di solidarietà

14 edifici di proprietà dell’Opera Barolo tra via Cigna e via Cottolengo garantiscono servizi fondamentali a circa 15.000 persone ogni anno

Duecento anni di solidarietà. Sono trascorsi due secoli dal 1823 da quando Il Distretto sociale Barolo, il quadrilatero di Via Cigna -Via Cottolengo divenne un'isola di carità, comprensione, condivisione, accoglienza. A fondarlo fu la Marchesa Giulia di Barolo che chiamò il suo primo insediamento, dedicato alle ex carcerate, “un rifugio”.

I marchesi di Barolo, Giulia Colbert e Carlo Tancredi Falletti, che si incontrarono alla corte di Napoleone, erano una coppia innamorata, appassionata di cultura, pedagogia, economia, arte e politica, profondamente religiosa, che realizzò numerose opere e attività spinta anche da alcune intuizioni sociali. Andarono oltre la beneficienza, realizzando, a Torino e in Piemonte, interventi pedagogici, sociali e politici, condividendo il loro patrimonio con i più poveri. Divennero promotori di una nuova visione della società e di una politica innovativa e posero le condizioni perchè il loro obiettivo proseguisse anche oltre la loro vita.

Giulia Di Barolo

Non ebbero figli ma il loro patrimonio, culturale e economico, resta ancora oggi una risorsa per la città di Torino. Il 23 settembre 1822 la Marchesa Giulia di Barolo mandò una lettera al Conte Roget de Cholex, allora Segretario di Stato degli Affari dell’Interno, per spiegare e motivare l’istituzione di una casa per “donne pentite”, ex carcerate che sentano la necessità ed il bisogno di redimersi, lavorando per assicurarsi una vita dignitosa. Segnalò anche l’esistenza di una casa , da affittare o acquistare, che potrebbe soddisfare le necessità della “casa rifugio”.

Distretto Sociale Barolo: 200 anni di solidarietà

Il 7 marzo 1823 re Carlo Felice approvò la realizzazione. Dal 1825 al 1829 si eseguirono interventi di ristrutturazione e di ampliamento del fabbricato acquistato. Nel 1836 il Marchese Tancredi, che morirà l’8 settembre 1838, acquistò il terreno adiacente il Rifugio, nella previsione di realizzare i nuovi fabbricati per ospitare il Convento delle Maddalene. I lavori di costruzione iniziorono subito ma solo il 28 agosto del 1841 vennero inaugurati i fabbricati della nuova istituzione. La Marchesa Giulia Colbert Falletti di Barolo morirà a Torino il 19 gennaio 1864. Nel luglio di quell'anno verrà costituita “Opera Pia Barolo” voluta dalla Marchesa con testamento del 22 settembre 1856.

Durante la Seconda Guerra Mondiale i bombardamenti alleati provocarono ingenti danni ai fabbricati del Distretto. Dal 1950 al 2000 vennero eseguite le riparazioni dei danni della guerra e la ricostruzione completa del fabbricato del Rifugino con volumetria ridotta rispetto al precedente e di tipologia architettonica difforme dal contesto edilizio intorno.

Ai giorni nostri il Distretto Sociale Barolo, che è attivo ininterrottamente da 200 anni, occupa un territorio compreso tra via Cigna e via Cottolengo con 14 edifici di proprietà dell’Opera Barolo, messi a disposizione a favore di 17 realtà ecclesiastiche e civili che grazie al lavoro di più di 100 operatori e 400 volontari garantiscono servizi fondamentali, diurni o residenziali, a circa 15.000 persone ogni anno. L’Opera Barolo sostiene le attività sociali, in primis mettendo a disposizione immobili (forma giuridica del comodato d’uso gratuito) agli enti gestori di attività sociale. Sono allo studio interventi volti a favorire il percorso in atto con funzioni comuni come la realizzazione di nuovi accessi e vie di comunicazione, spazi di aggregazione e condivisione. 

Recentemente è stato siglato un Protocollo d’intesa - impegno comune per lo sviluppo del Distretto Sociale Barolo, siglato da Opera Barolo, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione CRT e Fondazione Compagnia di San Paolo, insieme con l’UIEPE (Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna).

"Durante l'anno ci saranno Mostre, visite guidate al Distretto, convegni, spettacoli, seminari, cineforum, maratone, per riscoprire luoghi di una Torino che ogni giorno, da 200 anni costruisce solidarietà", commenta Luciano Marocco Presidente Opera Barolo.

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