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Martedì, 30 Aprile 2024
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L'odissea del disabile: prima investito sulle strisce pedonali e poi dimenticato in ospedale

La denuncia di Emanuel Cosmin Stoica

Dopo la paura, la rabbia e l'indignazione. Sono i sentimenti che Emanuel Cosmin Stoica, membro della Consulta per le Persone in Difficoltà, sta vivendo dopo il brutto incidente di cui è stato protagonista lo scorso 12 luglio in via Verolengo all'altezza del civico 42 quando un'automobile lo ha investito mentre stava attraversando le strisce pedonali. Il conducente poi avrebbe anche tentato di fuggire.  

Cosmin è una persona con disabilità grave che si muove in carrozzina. Spesso ha utilizzato i social per raccontare le barriere architettoniche che ogni giorno deve affrontare e sui social ha raccontato anche quest'ultima disavventura. "Sono stato investito sulle strisce. Ora sono al pronto soccorso e volevo avvisarvi che nei prossimi giorni non usciranno più miei video", ha detto nell'ultimo video che ha pubblicato su Tik Tok dove lo seguono 165.000 follower. 

In quel momento però non sapeva che da lì a breve avrebbe dovuto vivere una vera e propria odissea all'ospedale Maria Vittoria di Torino. In un comunicato che ha diffuso la CPD vengono ricostruite quelle ore convulse e difficoltose. Dal male all'osso sacro perché in ospedale non è stato tenuto conto della sua patologia, al momento in cui una dottoressa ha urlato quando se lo è trovato davanti. 

"Per fare la radiografia l’infermiera o la dottoressa, non ricordo, si è messa a urlare, chiedendo perché avessi i pantaloni addosso e dicendo che lei non me li avrebbe tolti perché non era compito suo", racconta Stoican che in quei momenti era ancora scosso da quel che gli era accaduto e in ansia di conoscere le conseguenze della botta che aveva preso, "i pantaloni me li ha tolti mia madre che mi ha mosso la parte posteriore. Se mia madre fa un’operazione di questo tipo per togliermi i pantaloni perché non potevo mettere qualcosa di morbido? A questo punto sono scaturiti i primi litigi dove questa persona della radiologia ha spinto mia madre". 

"Comunque sono passate un’infinità di ore prima che mi liberassero il coccige", continua Stoica, "Mi hanno poi messo in uno stanzino dove avevano le loro forniture del Pronto Soccorso, hanno messo sia me che il compagno di mia madre, e ci hanno dimenticato lì. Nel senso che nessuno si è fatto più vivo. Abbiamo trascorso la notte,  a me avevano detto che in teoria avevo solo la spalla rotta, che mi avrebbe visto l’ortopedico e poi si decideva cosa fare. La mattina dopo è venuto il medico per visitarmi, dicendo: bene l’ortopedico ti ha visto, pe me sei da dimettere". Ma l'ortopedico non lo aveva mai visitato. 

"Questo è un grave caso di cattiva assistenza che nello specifico riguarda una persona con disabilità grave, ma che è da condannare anche per qualunque altra persona si fosse trovata nelle condizioni di Cosmin", commenta Giovanni Ferrero, direttore della CPD, "È urgente creare un coordinamento tra le equipe degli ospedali di Torino affinchè nel momento in cui a una persona con disabilità grave accada un incidente non venga trasportata in una struttura qualunque, ma in una con equipe dedicata, in questo caso il CTO. Auspico la creazione di una tessera per le persone con disabilità che quando si presentino al Pronto Soccorso contenga tutte le caratteristiche del possessore in modo che al personale sanitario risultino chiare tutte le patologie e le particolarità da valutare immediatamente nel momento del primo soccorso". 

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