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Rivoluzione nel mondo della Sanità piemontese, nasce l'Azienda Zero: cosa è e cosa cambia

Approvata una legge dal consiglio regionale

Rivoluzione nel mondo della Sanità piemontese. Approvata ieri, mercoledì 20 ottobre, in consiglio regionale la legge che istituisce l'Azienda Zero, una struttura che avrà il compito di coordinamento delle diverse aziende sanitarie presenti sul territorio piemontese. 

"Centriamo un obiettivo strategico della Sanità regionale. Mettiamo a fattor comune quelle competenze di specializzazione di tipo amministrativo e tecnico che consentono di conseguire risparmi e al contempo di migliorare la trasparenza, l’adeguatezza, la qualità e l’equità delle prestazioni che vengono rese ai cittadini", ha commentato l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Icardi. 

L'obiettivo della Regione è dunque quello di innalzare il livello di efficientamento per ridurre il capitolo di spesa in Sanità. Ogni anno le risorse investite in questo settore sono circa 8,3 miliardi di euro. Ma di cosa si occuperà l'Azienda Zero? 

Come cambia la Sanità regionale

Il sistema sanitario piemontese con l'Azienda Zero assumerà una formazione ad albero dove quest'ultima rappresenterà la punta e avrà il compito di accentrare alcune funzioni come la programmazione degli acquisti. Unico dettaglio che dovrà essere chiarito è se saranno necessarie nuove assunzioni di personale specifico per questo nuovo ente oppure no. 

Gestirà funzioni come l'emergenza-urgenza extraospedaliera compresi i settori che riguardano il neonatale, trasporto del sangue ed emoderivati, trasporto degli organi e di trasporto sanitario secondario di emergenza-urgenza, maxi-emergenza, elisoccorso. Inoltre si occuperà della gestione del servizio numero unico emergenza 112 e di quello per le cure mediche non urgenti 116117. 

La funzione più importante però è legata alla programmazione della spesa sanitaria regionale. Gli acquisti annuali e pluriennali di beni e servizi, secondo i bisogni delle Aziende Sanitarie Regionali, verranno gestite in modo centrale. In più si occuperà del coordinamento, supporto, monitoraggio e controllo della rete  logistica distributiva; gestione e sviluppo del sistema informativo di telemedicina e di progetti informatici; della gestione e organizzazione dei centri di prenotazione; coordinamento regionale per l’innovazione e la ricerca in medicina e in sanità; coordinamento in materia di medicina territoriale, con particolare riferimento ai percorsi di presa in carico e gestione dei pazienti fragili-cronici e di continuità ospedale-territorio, nonché delle  attività relative alla assistenza primaria. 

Le reazioni dell'opposizione

Se per la maggioranza si tratta dunque di un passaggio importante per la riorganizzazione della Sanità regionale, così ovviamente non è per le opposizioni. Il capogruppo del Partito Democratico, Raffaele Gallo, sottolinea che il lavoro politico svolto dall'opposizione ha permesso di migliorare parzialmente il testo, ma allo stesso tempo a oggi sono ben chiare le spese per realizzarla (3 milioni di euro), ma non quali saranno i risparmi.  Per Marco Grimaldi di Liberi Uguali Verdi "l’Azienda Zero, in questo momento, è quanto mai inopportuna e la pandemia ha scoperchiato i veri problemi della nostra sanità: pronti soccorso al collasso, mancanza di medici e pediatri, interi territori senza neppure le guardie mediche necessarie a garantire un punto di primo soccorso".

Sarah Disabato del Movimento 5 Stelle definisce l'Azienda Zero un doppione dell'assessorato alla Sanità della Regione Piemonte. Mentre Francesca Frediani del Movimento 4 Ottobre ha sottolineato "la necessità del sistema sanitario piemontese di essere rafforzato. Il tempo dell’ottimismo non è ancora arrivato: serve invece quello dell’impegno, a cominciare da una diffusione sempre più uniforme dei servizi sul territorio".
    

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