Piemonte riaperto da mercoledì in entrata e uscita, stop all'obbligo di mascherine all'aperto
Riapre la balneazione nei laghi
"Tra due giorni riapriamo al resto d'Italia, da metà giugno al resto d'Europa: la nostra regione è in salute, è in grado di affrontare la riapertura dei confini. La pagella del Piemonte è ottima sia sul monitoraggio sia sulla capacità di accertamento diagnostico". Lo ha ufficializzato, confermando l'auspicio di sabato scorso, in una conferenza stampa nel pomeriggio di oggi, lunedì 1 giugno 2020, il presidente della Regione, Alberto Cirio. A questo punto diventa ufficiale la riapertura del Piemonte alle alle altre regioni, in entrata e in uscita.
Dal prossimo 3 giugno cessa anche l'obbligo di mascherine all'aperto. Tornerà in vigore l'ordinanza del presidente del consiglio Giuseppe Conte: bisognerà mettersi la mascherina solo quando non sarà garantita la distanza minima tra le persone. "L'ordinanza che abbiamo adottato - ha detto Cirio - è stata giusta per questo momento ma era tarata sulla movida e sulla città di Torino. Questo non significa che si potrà stare ravvicinati senza la mascherina".
Riapre la balneazione nei sette laghi piemontesi
Marnati ha annunciato anche la riapertura, da mercoledì 3, della stagione di balneazione nei laghi balneabili della Regione (Maggiore, Orta, Mergozzo, Avigliana, Candia, Sirio, Viverone). Verranno quindi riaperte le spiagge. "Abbiamo fatto i rilievi delle acque. Dei sette laghi, sei hanno un livello addirittura eccellente delle acque", ha detto. Il vicepresidente regionale Fabio Carosso ha annunciato che si è tornati al 75% della mobilità rispetto alla fase precedente l'emergenza: "I piemontesi - ha detto - sono tornati a lavorare e a fare vita sociale".
Molto lontani dall'immunità di gregge, ma positivi al minimo"
Il Piemonte è "molto lontano dall'immunità di gregge". Lo ha detto Bartolomeo Griglio, medico componente dell'unità di crisi della Ragione. "I test sierologici che sono stati attivati - ha spiegato - evidenziano livelli di infezione tra 3% e 7% della popolazione, quindi significa che fino al 97% non ha avuto alcun contatto con il virus. Questi test danno un'indicazione ma, a differenza del tampone non ci dicono a che punto sia l'infezione. Delle persone positive ai test sierologici e sottoposti al tampone, solo lo 0,1% è attualmente positivo". L'assessore Matteo Marnati ha annunciato che verranno eseguiti circa 25mila test sierologici a determinate categorie esposte al pubblico su base volontaria.
Il vaccino per gli anziani sarà a carico del sistema sanitario regionale
Cirio ha anche annunciato che il vaccino anti-coronavirus, "se ci sarà e se sarà efficace", sarà reso obbligatorio per le persone con oltre 60 anni di età e sarà interamente a carico del servizio sanitario piemontese.