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Il paziente colpito dalla variante sudafricana del covid sta bene: "È merito del vaccino"

Lo dice il virologo Giovanni Di Perri

Il paziente trovato positivo alla variante sudafricana del coronavirus dopo un tampone eseguito all'ospedale di Chivasso sta bene ed è questa la principale testimonianza dell'efficacia dei vaccini. L'uomo, un poliziotto sulla cinquantina residente nel Saluzzese, aveva infatti avuto già la seconda dose dello Pfizer-Biontech. Ha scoperto di essere stato infettato per puro caso nel corso di un controllo a campione per il suo lavoro.

"Il vaccino - spiega il professor Giovanni Di Perri, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale Amedeo Savoia - protegge contro la malattia, protegge meno contro l’infezione ma si tratta di infezioni quasi sempre asintomatiche. In sostanza, in questo specifico caso, l’essere stato vaccinato può essere la verosimile causa del fatto che l’infezione è asintomatica. Le infezioni che si presentano nei vaccinati sono di durata più breve rispetto alle infezioni naturali".

Variante inglese resta la più diffusa, evidentemente è più contagiosa

"La variante - aggiunge Di Perri - circola a basso titolo in Italia da alcuni mesi e per il momento non ha preso alcuna prevalenza in quanto quella inglese evidentemente è più contagiosa. Nel caso specifico si tratta di un soggetto già vaccinato con il vaccino Pfizer, che è noto dare una protezione discreta contro la variante sudafricana. I vaccini Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson sembrano attivi contro questa variante. Il fenomeno non dovrebbe al momento crescere in misura particolare in funzione della permanenza della variante inglese che rimane pienamente sensibile agli effetti della vaccinazione".

"La circolazione delle varianti – conclude il direttore dell’Amedeo di Savoia - è sotto attento monitoraggio molecolare al fine di verificare il grado della loro diffusione nel tempo".

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