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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Torino come Milano, il Comune valuta di chiudere le fontane: "Un segnale alla cittadinanza"

Anche se ormai è chiaro che non abbia alcun effetto positivo contro l'emergenza idrica

Se Torino seguirà l'esempio di Milano e chiuderà le fontane, lo farà per mandare un segnale politico alla cittadinanza perché, ormai è chiaro a tutti, si tratta di una misura che non ha alcuna conseguenza positiva sull'emergenza idrica in corso. 

Toret e fontane infatti non rappresentano uno spreco di acqua, ma anzi se sgorganti costituiscono anche un presidio sanitario per la cittadinanza. "Essendo a ricircolo d'acqua non è quello l'elemento che va a togliere una criticità", ha spiegato questa mattina il presidente di Smat, Paolo Romano, in commissione consiliare in Comune, "il loro funzionamento ha una funzione sociale: serve per la qualità dell'acqua e anche per tutelarli. Quando li chiudiamo per fare manutenzione vengono vandalizzati, visto che in tanti mettono di tutto nelle bocchette di uscita".
 
Nonostante ciò però il Comune sta valutando lo spegnimento di alcune fontane della città. Non dei toret. A dirlo è stato l'assessore Francesco Tresso che ha spiegato che si potrebbe trattare di un segnale da mandare alla cittadinanza. Un gesto politico in pratica. 

Prima però di metterlo in pratica il Comune deve valutare pro e contro dell'azione. Spegnere una fontana infatti in molti casi non è un'azione indolore e tenerla a secco potrebbe addirittura danneggiarla, quindi è necessario comprendere - ed è a questo che stanno lavorando gli uffici comunali - quali delle quaranta fontane torinesi possano essere chiuse e quali no. Inoltre è necessario capire il costo che l'amministrazione dovrà sostenere per riaccenderle una volta terminata l'emergenza idrica. 
 

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