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Villa Glicini, l'ultima parola è del Consiglio di Stato: "Il Club Scherma dovrà andarsene"

L'assessore Finardi: "Presto un bando per la concessione, ma la destinazione d'uso resterà la scherma"

Il Club Scherma di Torino dovrà lasciare Villa Glicini. E' di qualche giorno fa la sentenza del Consiglio di Stato che dà ragione al Comune: per via di una presunta irregolarità nel contratto d'affitto, la concessione è da ritenersi scaduta. L'associazione risiedeva nell'edificio al Parco del Valentino dal 1954.  

"Sono felice che questa faccenda sia arrivata alla fine - ha detto sollevato l'assessore allo Sport Roberto Finardi -. Sono stato accusato di essere un nemico dello sport e della scherma in particolare. All'inizio della querelle, ci furono attacchi molto duri nei miei confronti, non senza insulti da parte dei molti che hanno sostenuto in questa storia il Club Scherma, probabilmente dettati dal fatto di non conoscere esattamente quali fossero i fatti. Sono anche stato assolto dalla famosa querela". 

Il Club Scherma Torino, che aveva anche indetto una raccolta firme a cui avevano aderito migliaia di cittadini, aveva infatti querelato per diffamazione l'assessore in seguito alle affermazioni da lui rilasciate in alcune interviste, a proposito della natura penale dell'intera faccenda. Il Gip però, il 15 gennaio, ha accolto la richiesta di archiviazione e disposto la restituzione degli atti al pubblico ministero, in quanto “non sussiste l’ipotizzato delitto di diffamazione”.

La scherma resterà a Villa Glicini

"Leggo grande preoccupazione del mondo schermistico su cosa ne sarà di Villa Glicini - prosegue Finardi -, ma il Comune non si è mai posto nemmeno il problema di cambiare la destinazione dell' attività di Villa Glicini, che rimarrà la scherma". 

E' solo di un paio di giorni fa la lettera del Club Scherma inviata al Coni per tentare di salvare la sua storica sede, permettendo ai suoi atleti di continuare ad allenarsi al Valentino. Ma il Consiglio di Stato ha deciso: l'associazione schermistica - la più antica d'Italia, poichè nata nel 1844 - dovrà trovare altri spazi per la sua attività. Oppure, se il testo del bando lo consentirà, partecipare alla gara per la concessione dell'impianto che il Comune pubblicherà prossimamente. In molti si chiedono se nel frattempo, in maniera provvisoria, l'attività schermistica del club potrà continuare nella storica sede. 

"Metteremo la struttura a bando il prima possibile per dare solidità alle attività al suo interno - ha aggiunto Finardi -, ma ci sono comunque dei tempi tecnici. Il bando va emendato e intanto ci atterremo alle regole. Se è previsto che il Club Scherma possa restare a Villa Glicini fino al bando, vi resterà". E se il codice degli appalti lo consentirà, il Club Scherma Torino potrà partecipare alla gara: "Sono questioni vincolate - ribadisce ancora l'assessore - non certo politiche. Faremo come è stabilito dai regolamenti". 

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