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Covid-19, individuato in Piemonte il primo caso di variante svizzera

È altamente infettiva ma è contrastabile con il vaccino

È stato individuato in Piemonte il primo caso di variante svizzera del covid-19. La scoperta è stata fatta all'Irccs di Candiolo, con la collaborazione del gruppo bioinformatico dell'IIGM ente di ricerca della Compagnia San Paolo, su un uomo di 57 anni residente nel Torinese, nell'area dell'Asl TO4, che già aveva contratto il virus a novembre e si è nuovamente reinfettato. Il paziente, che al momento non presenta sintomi di rilievo, è stato nuovamente testato poiché è stato a contatto con persona positiva.

La variante svizzera, che non è quella indiana rilevata in Svizzera, è altamente infettiva, molto simile a quella inglese - la più diffusa sul territorio del Piemonte con una percentuale del 90% - e contrastabile con la vaccinazione. Nella nostra regione sarebbe la quarta mutazione virale del covid individuata, dopo quella inglese, brasiliana e sudafricana.

"Manteniamo alta la guardia sulle mutazioni del virus - ha osservato l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi - e prendiamo atto che il monitoraggio sta garantendo un attento e tempestivo controllo della situazione epidemiologica. Nel caso delle varianti brasiliana e sudafricana, grazie alla capacità di tracciamento e quindi, di isolamento del contagio messo in atto sul nascere dal sistema sanitario regionale, l’infezione non sembra aver trovato diffusione. Rimane fondamentale - ha concluso Icardi - la campagna vaccinale per limitare il più possibile lo svilupparsi della malattia". 

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