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Impianti sciistici chiusi, ma a Prali si accendono i cannoni sparaneve: "Non ci fermiamo"

In attesa di qualche spiraglio dal Governo che permetta ai gestori di dare il via alla stagione

Prali non si ferma e combatte il covid a modo suo. Nonostante l'attuale decreto ministeriale per via della pandemia abbia di fatto deciso di tener chiusi, al momento, tutti gli impianti sciistici, i gestori di Prali Ski Area hanno deciso di azionare i cannoni sparaneve e di non rinunciare ai lavori di manutenzione sulle piste, sugli impianti, le messe a punto e le implementazioni. 

"Non è facile in questo periodo - si legge sul profilo Facebook - prendere decisioni, in qualunque direzione. Siamo una stazione sciistica, una società che ha come obiettivo il divertimento altrui. E in questo periodo pandemico non vogliamo parlare di divertimento. Per ora. Vogliamo però darvi una prospettiva, un modo per resistere adesso nella speranza di poterci divertire dopo. Ed è da questa speranza che parte la nostra volontà di darci degli obiettivi. Non abbiamo date, ma una cosa è certa: abbiamo un futuro".

Lavorare per non fermare il sistema

La stagione dello sci normalmente sarebbe alle porte, ma il futuro per le stazioni della neve - nel Torinese come nel resto del Paese - risulta ancora incerto, in attesa dei prossimi Dpcm. Prali però non si arrende: "Sul futuro vogliamo investire il nostro tempo - spiegano - .Ci sono persone che lavorano nella nostra società, intere famiglie che vivono di questo; siamo parte di un sistema economico che trova negli impianti sciistici un volano per la propria attività, siamo in una valle che sul turismo invernale ha basato parte della propria economia. Siamo una collettività che vive di montagna, dipende dalla montagna. E siamo stati messi in pausa".

Troppi contagi e ricoveri, il Governo frena

E mentre gli operatori della neve, in tutta Italia, attendono qualche spiraglio per poter recuperare almeno nelle festività natalizie, il Governo frena: finchè i contagi e i ricoveri resteranno ai livelli attuali, pensare di aprire gli impianti - dove solitamente si formano code - resta un'utopia. Ma a Prali si è deciso di non fermarsi: 

"Abbiamo dunque scelto di lavorare come gli altri anni - proseguono -. E stiamo sparando neve. Stiamo sparando neve per non  uccidere. Per non uccidere un’economia che ripartirà, per non uccidere le speranze di una comunità. E vogliamo essere pronti ad aprire quando ne avremo la possibilità, quando ci daranno il via in sicurezza e in una situazione di tranquillità. Quando sarà non lo sappiamo ancora: ma avverrà e contateci, saremo pronti. E l’immagine di questi cannoni - concludono con una nota positiva - è l’immagine di una comunità che non vuole arrendersi, cercando di intravedere un futuro per noi e per voi: torneremo a sciare. Non ora. Per adesso abbiate cura di voi, siate ottimisti. Ci vediamo presto!".

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