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Attualità Orbassano / Regione Gonzole, 10

Resta 'intrappolato' in ospedale dopo l'incidente sul lavoro: colpa della burocrazia

Il permesso di soggiorno non gli è stato rinnovato e quindi non può essere dimesso, non avendo più un domicilio

Imprigionato in ospedale. È quanto sta succedendo in questi giorni, a fine marzo 2023, a un operaio egiziano di 37 anni ricoverato dallo scorso 5 ottobre 2022 al San Luigi di Orbassano in seguito al crollo del ponteggio di viale Carrù a Rivoli, in cui rimase ferito seriamente insieme a due colleghi. Tutti alla fine sono riusciti a salvarsi ma per lui è iniziata un'odissea di un altro tipo, che va oltre l'incidente sul lavoro.

Dal punto di vista sanitario avrebbe tutti i requisiti per essere dimesso e per continuare le cure in un centro specializzato per la riabilitazione. Da quello burocratico, invece, no perché è diventato una sorta di fantasma poiché, mentre lui era convalescente, il suo permesso di soggiorno temporaneo (valido sei mesi) è scaduto e non è stato rinnovato, gli è stata respinta la richiesta di asilo politico (e lui non ha potuto presentare ricorso in quanto bloccato, anche se tecnicamente avrebbe ancora qualche giorno) e il suo domicilio di Milano non è considerato valido per le dimissioni.

In pratica è diventato un fantasma e l'unico posto in cui può stare è proprio l'ospedale per ragioni sanitarie. Questo è un problema anche dal punto di vista della sanità, visto che occupa un posto letto che potrebbe essere destinato ad altre persone con necessità di salute più impellenti. Naturalmente tutto questo non dipende dall'ospedale San Luigi di Orbassano, dove anzi i medici si sono prodigati per salvare la vita all'uomo.

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