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Attualità Centro / Lungo Po Luigi Cadorna

Biciclette e monopattini in sharing off limits sul lungo Po: così si potrebbe evitare la rete sui Murazzi

È una delle ipotesi che sarebbe stata messa sul tavolo del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica sul quale si sta discutendo quali azioni mettere in campo per mettere in sicurezza i Murazzi

Biciclette e monopattini in sharing off limits su tutto il tratto di Lungo Po che affaccia sui Murazzi. È questa una delle ipotesi che sarebbero sul tavolo del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che sta discutendo quali soluzioni mettere in campo per evitare che si ripetano tragedie come quella capitata lo scorso 21 gennaio, quando un gruppo di ragazzi e ragazze lanciarono una bicicletta sulla folla colpendo uno studente universitario siciliano in coda per entrare in un locale. Atto che venne emulato una ventina di giorni dopo quando un'altra bicicletta venne lanciata dal lungo Po, questa volta però sul dehor di un locale. 

Una questione di sicurezza pubblica che deve trovare una rapida soluzione. Una delle proposte è quella del Prefetto di Torino, Rafffaele Ruberto, che ha immaginato l'installazione di una rete per proteggere gli avventori dei Murazzi. La rete dovrebbe essere fissata sui muri, potrebbe avere una profondità di sei metri e ovviamente per assolvere la sua funzione dovrebbe coprire da Lungo Po Cardorna a Lungo Po Armando Diaz. 

L'alternativa che invece potrebbe essere sperimentata sarebbe meno impattante. L'idea sarebbe quella di sfruttare il meccanismo di geolocalizzazione dei monopattini e biciclette in sharing per inibire la possibilità di parcheggiarli in quella zona della città. Inoltre sarebbero rimossi eventuali stalli. Tutto questo contestualmente all'intensificazione dell'attività di controllo del territorio da parte degli agenti di pubblica sicurezza. 

Chi dunque utilizza un monopattino o una bicicletta in sharing non avrebbe più la possibilità di concludere la propria corsa ai Murazzi, essendo così 'costretto' a sloggarsi dal dispositivo - e dunque smettere di pagare - lontano dalle zone potenzialmente a rischio. In questo modo si eviterebbe il rischio di lasciare a portata di mano di eventuali criminali uno strumento da lanciare nel vuoto. 

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