rotate-mobile
Attualità

Avanti e indietro dall'ospedale di Rivoli, poi il piccolo Paolo nasce in auto

Mamma e papà hanno seguito le istruzioni al telefono. Polemica del Nursind: "Sbagliato chiudere il punto nascite più vicino"

Il piccolo Paolo ha sorpreso tutti ed è nato in auto nel tardo pomeriggio di venerdì 8 luglio 2022 alle porte dell'ospedale di Rivoli. La mamma, Laura, è stata aiutata a partorire dal marito Adriano. La coppia abita a Sant'Antonino di Susa ed era stata per 11 ore al pronto soccorso, dalle 5 alle 16. Poi i sanitari avevano deciso di rimandarla a casa: non era ancora il momento perché Paolo nascesse. Poco dopo, però, la donna aveva iniziato ad avere le doglie e così, vistisi impossibilitati a raggiungere il reparto nascite, l'unica soluzione è stato partorire al volo, seguendo al telefono le istruzioni degli operatori del 112. Una volta partorito il piccolo Paolo, la coppia è stata trasportata in ambulanza all'ospedale di Rivoli.

La polemica del Nursind: "Sbagliato chiudere il punto nascite di Susa"

"Fortunatamente - scrive il Nursind in una nota - la vicenda si è conclusa nel migliore dei modi grazie alle chiare istruzioni fornite dal 118, bisogna aspettare la tragedia per smuovere le coscienze dei nostri politici? Siamo stati sempre contrari alla chiusura del punto nascite ma d'altronde per la regione Piemonte era 'pericoloso' mantenere questo servizio a Susa, ritenendo più sicuro (economico per il bilancio regionale) nascere a Rivoli. Ricordiamo che conseguentemente alla chiusura del punto nascite si sono visti chiudere il pronto soccorso ginecologico-ostetrico e pediatrico, creando una voragine alle risposte ai bisogni di cura della popolazione segusina".

Secondo il Nursind, "un territorio vasto come la valle di Susa e per'altro rinomata meta turistica non può rimanere privo di servizi essenziali come ginecologia ostetricia e pediatria, costringendo la popolazione a viaggi della speranza o a continui andirivieni verso gli ospedali meglio attrezzati e spesso sovraffolati della cintura di Torino. Non possiamo restare sordi di fronte a queste notizie, dove le donne, le famiglie e nostri figli vengono privati di un sacrosanto diritto alla cura, pertanto chiediamo alla Regione Piemonte di rivedere la propria posizione in merito, consapevoli, come sempre, che tante belle parole non verranno seguite dai fatti".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Avanti e indietro dall'ospedale di Rivoli, poi il piccolo Paolo nasce in auto

TorinoToday è in caricamento