Sanità in Piemonte, nel pubblico tempi biblici per una visita: aumenta la spesa per le prestazioni private
Quasi il 20% in cinque anni
Aumenta la spesa dei piemontesi nella sanità privata. Un incremento del fatturato che, per via dei tempi biblici del sistema sanitario pubblico, è destinato a salire ancora.
A rivelarlo sono i numeri forniti dal Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure che il 27 maggio scende in piazza a tutela della salute pubblica: se nel 2016 la spesa era ferma a 2,19 miliardi, nel 2021 è salita di oltre il 19%, fino a sfiorare cioè i 3 miliardi di euro.
Cifra che comprende i soldi tirati fuori per farmaci, ticket, dispositivi medici e ovviamente visite specialistiche per le quali nella sanità pubblica bisogna attendere anche mesi - dall'odontoiatria all'oculistica fino alla ginecologia - talvolta anche fino all'anno solare. Le prestazioni più richieste sono quelle ginecologiche
Secondo il Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure, riferendosi ai dati Istat del 2019, nella nostra regione il 45% delle visite specialistiche è a pagamento. Di questa fetta, il 36% riguarda il privato puro, nel 9% dei casi c’è una copertura assicurativa. Le prestazioni pubbliche gratuite rappresentano solo il 27%.
Le prestazioni più richieste sono le visite ginecologiche e le ecografie ginecologiche. Il tasso di accesso a visite specialistiche è del 48% mentre per la diagnostica è il 41,5%. Da sottolineare anche la spesa dei piemontesi per gli assistenti familiari che si prendono cura degli anziani: 90mila badanti, di cui 36mila regolari, per cui in Piemonte si spendono 1 miliardo e 126 milioni di euro.