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L'appello a sindaco e assessori di Torino: "Salvate il 'giardino segreto' dell'ex Istituto Buon Pastore"

Lettera inviata da volontari e ambientalisti

L'ex istituto "Buon Pastore" di Torino, tra corso Principe Eugenio e via Moris, ha un "giardino segreto". 

Ed è quello che vogliono preservare i componenti del "Coordinamento Tutela e Progettazione del Verde", che vorrebbero evitare una ingloriosa fine per quell’area verde - da oltre 6.200 metri quadri - con numerose essenze di pregio e un viale alberato che conduceva all’antica cappella del complesso. E che, in questi anni, è stata salvaguardata da un gruppo di cittadini che ne ha impedito il degrado e l’abbandono e l’ha mantenuta in ordine.

A tal punto da inviare un appello al sindaco Stefano Lo Russo; all’assessore a Manutenzione e Verde Pubblico, Francesco Tresso; all'assessore a
Urbanistica ed Edilizia, Paolo Mazzoleni; a tutti i gruppi consiliari e alla presidente della Circoscrizione1, Cristina Savio.

Quello che era nato come istituto correzionale femminile nel 1843 - e lo è stato fino al 1970 - dopo essere stato per anni nel patrimonio dell'Ipab (Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza), nel 2016 era diventato, ufficialmente e dopo diversi passaggi amministrativi, un bene comunale con il vincolo che sarebbe dovuto diventare un immobile a vocazione socio-assistenziali o, comunque, con fini di pubblica utilità.

Nel novembre 2020, la maggioranza del consiglio comunale di Torino decise di vendere il bene, costituendone il “diritto di superficie” per 99 anni, seguito dall’indizione di un’asta pubblica nel 2021 con base a partire da 1 milione e 220mila euro. E l'impresa Cogefa, nel marzo 2021, si aggiudicò l'immobile, comprese le pertinenze "con l’impegno di riaprire a giardino pubblico la cospicua area verde a lato dell’edificio, con ingresso da corso Principe Eugenio - sottolineano le referenti del Coordinamento, Antonella Visintin e Franca Elise - L’impegno assunto da Cogefa è quello di destinare una quota consistente delle opere a scomputo da realizzarsi con gli oneri di urbanizzazione, per un totale di quasi 280mila euro, alla ‘risistemazione’ del giardino da destinare al pubblico, con nuove piantumazioni, impianti di illuminazione e attrezzature. Nel giugno del 2022 il Consiglio Comunale, su proposta della Giunta, ha poi approvato con la procedura dei Permessi di Costruire in Deroga l’istanza per il cambio di destinazione d’uso da Servizi Pubblici a Terziario dell’edificio, come già ipotizzato nella precedente procedura di Asta Pubblica. L’interesse pubblico pubblicizzato per questa operazione venne giustificato con l’impegno a riaprire come giardino pubblico la vasta area verde a lato dell’immobile su corso Principe Eugenio, accompagnato dall’impegno a destinare le risorse incamerate dalla Città alla Divisione Servizi Sociali. Ma chi lo verifica?".

Intanto, il muro divisorio tra il centro sociale Prinz e l’area ceduta alla impresa di costruzioni Cogefa è stato abbattuto. E sono arrivati ponteggi e gru e i cartelli con i permessi per costruire.

"La nostra preoccupazione è che uno spazio verde rimasto intatto come “giardino segreto” per tanti anni venga di fatto “banalizzato” e trasformato in uno dei tanti giardinetti pubblici attrezzati privi di ogni specificità. Se è vero che il quartiere è povero di spazi verdi per gli abitanti, pur essendo un territorio di forte densità abitativa, chiediamo che esso venga trattato nel rispetto delle sue peculiarità: mettere in sicurezza gli alberi, riaprire visuali verso gli edifici storici superstiti non comporta un totale “rifacimento” del giardino, cancellandone quella tutela che in questi anni è stata garantita da chi l’ha curato amorevolmente", continuano Visintin ed Elise.

Il Coordinamento vorrebbe che "le modalità di fruizione del giardino dovranno garantirne lo stato di seminaturalità preservato fin qui. Sarebbe anche opportuno acquisire pareri tecnici come quello della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino e, soprattutto, si sospenda ogni intervento, anche di cantiere, che potrebbe compromettere il giardino del Buon Pastore", concludono dal Coordinamento.

Torino giardino segreto ex Istituto Buon Pastore

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