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Passaporti, tutti in coda per averlo: nel giorno dell'Open Day presi d'assalto gli uffici di polizia

Intanto ieri il presidente della Regione Piemonte ha avuto un incontro con i prefetti e questori del Piemonte

Tutti in coda per fare il passaporto. Presi d'assalto gli uffici passaporti di Torino nel giorno in cui sono aperti in via straordinaria. Oggi - sabato 28 gennaio - a Torino, Rivoli, Ivrea e Bardonecchia i cittadini hanno potuto 'tentare' di inoltrare la pratica per richiedere il passaporto. Segnalate però numerose code e disagi.

Le aperture straordinarie sono state disposte per agevolare, nella presentazione delle istanze per il rilascio del passaporto, coloro che non sono riusciti a ottenere un appuntamento sull’Agenda on line. Aperture straordinarie che verranno replicate fino a maggio. Le date previste sono il 25 febbraio, 25 marzo, 22 aprile e 27 maggio. A Torino sono tredici gli uffici ai quali ci si può rivolgere, ecco l'elenco.  

Dalla Questura fanno sapere che circa 6000 persone erano in fila davanti ai diversi Uffici fin dalle prime ore del mattino. Il numero corrisponde a quello trattato mensilmente da tutti gli Uffici del territorio. Alle 15 di questo pomeriggio risultavano ritirate ben 1.889 pratiche (quasi la metà di quelle che complessivamente vengono acquisite in un mese da tutti gli uffici della Questura). In considerazione della eccezionale affluenza verificatesi nella giornata odierna, la Questura sta organizzando ulteriori prossime date infrasettimanali di apertura degli sportelli passaporti ai non prenotati, che a breve saranno comunicate.

Sul caso è intervenuto anche il segretario provinciale del sindacato di polizia Silp Cgil, Tommaso Canelli, che ha spiegato che le code di oggi "sono il risultato di una carenza organizzativa che nella nostra amministrazione ha storicamente prediletto uffici o servizi di maggiore visibilità. Sono stati lasciati ai margini gli uffici che svolgevano attività probabilmente più silenti ma quotidianamente fondamentali per i cittadini, attività esclusive della Polizia di Stato, forza civile al servizio della gente". "Come organizzazione sindacale", ha concluso, "denunciamo questa politica dell'emergenza che costringe le donne e gli uomini a carichi di lavoro insostenibili come terminale ultimo delle richieste e del disagio dell'utenza".

"Oggi a Torino centinaia di persone si sono messe in coda, alcune sin dalla notte, per provare ad approfittare dell’apertura straordinaria degli uffici stabilita per ogni ultimo sabato del mese. Qualcuno ce l’ha fatta, altri no. Il tutto in un caos non degno di un Paese civile. Se il problema è organizzativo, si adottino subito le misure necessarie. Se invece il problema è la carenza di personale si rafforzino gli organici prevedendo anche un adeguato piano di assunzioni", ha commentato Daniela Ruffino, deputata di Azione.

"Purtroppo il ministro Piantedosi, molto impegnato nella gestione dei rave, ma molto meno nella gestione di pratiche di vitale importanza per ogni cittadino, non ha messo in campo nulla di utile per risolvere questo problema e ormai da mesi risulta praticamente impossibile trovare uno slot libero per prenotare il proprio passaporto", ha commentato Andrea Russi, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle. 

L'incontro in Prefettura

Intanto in Prefettura a Torino si è tenuto un incontro tra il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e i prefetti e questori piemontesi per discutere del potenziamento degli open day e degli sportelli per le urgenze alla luce del grande incremento di richieste registrato negli ultimi mesi. 

"È fondamentale che i cittadini possano avere i documenti necessari all’espatrio in tempo utile e ringrazio i Prefetti e i Questori per la disponibilità a potenziare sia gli open day che gli sportelli dedicati alle pratiche urgenti", ha spiegato Cirio, "Abbiamo anche valutato la possibilità di coinvolgere i Comuni per rendere il servizio più capillare e vicino ai cittadini. Durante il Covid gli spostamenti, come sappiamo, sono stati ridotti al minimo e molti passaporti sono andati in scadenza senza essere rinnovati in quel momento, e questo adesso che la vita è tornata alla normalità sta provocando un forte incremento delle richieste. Ci è stato però garantito che tutti i cittadini riceveranno i documenti nei tempi utili per le loro esigenze di espatrio".

In particolare, solo sul territorio torinese, il 40% delle richieste riguarda chi ha la necessità di recarsi in Gran Bretagna dopo la Brexit. "In questo caso un accordo bilaterale tra i nostri Governi per consentire l’utilizzo della semplice carta di identità, come avviene già per molti altri Paesi extra europei, agevolerebbe moltissimo e ridurrebbe notevolmente il carico di pratiche. Ci faremo portavoci con il Governo di questa richiesta", ha concluso il presidente Cirio.

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