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Alexia Penna

Collaboratore Torino

Centro

Cinque anni dalla tragedia di piazza San Carlo, il salotto 'buono' delle gioie e dei dolori

Oggi il ricordo del sindaco Lo Russo

Piazza San Carlo: il salotto della Torino bene, luogo di gioia, ma anche di immenso dolore. Ultimo divertente sfondo dello spot dell'Eurovision Song Contest da poco concluso e ancora prima, punto di partenza della corsa in rosa Just the woman I am, sede dell'Atp Fan Village e degli stand di CioccolaTò, ma purtroppo, nell'immaginario collettivo, anche scenografia drammatica della tragedia di cinque anni fa.

Era il 3 giugno 2017, una serata di festa per la città, con la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, che nel giro di pochi minuti si tramutò in un dramma. Poco dopo le 22, lo spray al peperoncino a scatenare il panico, la calca, gli spintoni, i feriti, i volti prima sorridenti ed emozionati per il grande spettacolo sportivo proiettato sul maxischermo, poi sconvolti e in lacrime. E soprattutto le vittime. 

Erika Pioletti, la giovane schiacciata dalla folla, morta quasi subito, e a distanza di un anno e mezzo Marisa Amato, paralizzata a lungo, dopo essere stata travolta dalla fiumana di persone, nelle vie limitrofe. In quegli attimi, la piazza, quella della Torino più chic, sembra un campo di battaglia dove per un po', e visto il periodo storico, aleggia anche lo spettro dell'attentato: non si capisce bene cosa sia accaduto, la gente che si è fatta poco o niente, siede a terra, tra i cocci di bottiglie, con la testa tra le mani, incredula davanti al sangue e alle urla. 

Questa sera alle 18 il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, in piazza San Carlo, ricorderà quella terribile notte, deponendo una corona di fiori. Ci saranno ancora eventi in piazza San Carlo - festival, fiere, concerti -, è giusto che sia così, la vita va avanti e come diceva qualcuno nell'ambiente, "lo spettacolo deve continuare". Ma oggi no. E' il momento del silenzio, della compostezza e del ricordo. Oggi anche il cielo, grigio e uggioso, ha voglia di piangere.   

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