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Al Salone del Libro ci sarà lo stand della casa editrice vicina a Casapound: è polemica

Dopo le dimissioni di Raimo, hanno annunciato le loro defezioni anche Wu Ming e Carlo Ginzburg

La polemica scuote il Salone del Libro alla sua vigilia. Dopo le dimissioni di sabato 4 maggio di Christian Raimo dal gruppo di consulenti del Salone del Libro, non ci saranno nemmeno il collettivo di scrittori Wu Ming e lo storico e saggista Carlo Ginzburg. La motivazione è la presenza alla kermesse libraria dello stand di Altaforte Edizioni, la casa editrice vicina a Casapound (il direttore è Francesco Polacchi, aderente a Casapound dal 2004, ndr) che ha prodotto l'ultimo libro di Matteo Salvini "Io sono Matteo Salvini, intervista allo specchio'" a cura di Chiara Giannini. In realtà Nicola Lagioia, direttore del Salone in programma dal 9 al 13 maggio, ha confermato che Altaforte sarà presente - dopo aver fatto regolare richiesta di partecipazione - ma spiegando che la presentazione del libro non è prevista.

Lagioia inoltre ha chiesto "agli uomini politici che hanno piacere di visitare la nostra fiera di venire in veste istituzionale, come semplici lettori, non tuttavia per presentare propri libri o fare campagna elettorale. La politica quest’anno la lasciamo agli scrittori, ai filosofi, ai giornalisti, ai politologi, agli artisti in generale". Questo per evitare che " il progetto culturale del Salone del Libro sia strumentalizzato dalla campagna elettorale o dalla politica in generale". 

"Mai con i fascisti"

Tuttavia il collettivo Wu Ming il 12 maggio al Salone non ci sarà e lo ha annunciato con un comunicato: "Noi riteniamo che i fascisti vadano fermati e, metro dopo metro, ricacciati indietro - si legge nella nota -. Noi non abbiamo intenzione di condividere alcuno spazio o cornice coi fascisti. Mai accanto ai fascisti". Così anche Carlo Ginzburg, che avrebbe dovuto parlare del suo ultimo volume 'Nondimanco. Machiavelli, Pascal', edito da Adelphi: "Informo che annullerò la mia partecipazione al Salone del libro di Torino, prevista per l'11 maggio. Condivido pienamente le dichiarazioni espresse dal collettivo Wu Ming".

La sindaca Appendino: "Torino è antifascista"

Questo semplice concetto in premessa deve essere molto chiaro, così come deve essere altrettanto chiaro che, in democrazia, non esistono alternative praticabili a questa posizione. A quei valori liberali, democratici, antifascisti, vogliamo tenere fede. L’occasione è utile per ricordare che la Città di Torino, Medaglia d’Oro alla Resistenza, sarà presente al Salone Internazionale del Libro. Sarà presente con il suo stand e i suoi eventi, incarnando nella sua bandiera quei valori di libertà e uguaglianza che fanno parte della nostra stessa identità. Di certo, non abbandoneremo il campo, perché le idee si combattono con idee più forti. Le nostre ci saranno e, insieme alle nostre, ce ne saranno tantissime altre. È solo con la cultura che possiamo porre un argine a ogni possibile degenerazione o ritorno di ciò che deve essere archiviato per sempre. Tanti e uniti. È così che si vince. Buon Salone Internazionale del Libro a tutte e tutti.

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