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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Siccità, l'allarme di Smat: "Rischia di essere un'estate da protezione civile, peggiore del 2022"

Si teme di dover mettere in campo le autobotti, almeno nei comuni più svantaggiati

Il lungo periodo di siccità che attanaglia il Piemonte non accenna a concludersi e la situazione si sta facendo davvero preoccupante. A lanciare l'ennesimo allarme il presidente della Smat, Paolo Romano, in occasione del convegno 'Acqua in un clima che cambia' per la Giornata Mondiale dell'Acqua che si celebra oggi, 22 marzo:"Di questo passo, l'estate 2023 sarà peggio della scorsa: rischia di essere da protezione civile, almeno nei comuni più svantaggiati". Il timore che nei prossimi mesi, si debba ricorrere alle autobotti sta dunque diventando sempre più reale. 

L’incremento delle temperature e l’aumento della frequente di periodi di non pioggia, connesse ai cambiamenti climatici in atto, stanno determinando sempre più spesso episodi di siccità con conseguenti impatti sulla disponibilità di risorsa idrica e risvolti negativi sull’attività produttiva in campo agricolo e sull’ambiente. Se questo periodo prolungato di scarsità di precipitazioni proseguisse quindi fino a fine mese come ci suggeriscono le previsioni meteorologiche a medi temine, la maggior parte dei bacini della regione verrebbero a trovarsi in condizioni di siccità estrema. Non sono bastate infatti le nevicate recenti, registrate tra il 13 e il 15 marzo, soprattutto sui rilievi del Cuneese, a risanare la pesante situazione deficitaria. L'innevamento infatti continua a essere abbondantemente sotto la media del periodo. 

E torna centrale il tema degli invasi: "Oggi a rischio è sicuramente l'agricoltura - sottolinea ancora Romano -, ma senza infrastrutture è difficile intervenire. Quello di cui l'agricoltura ha necessità è riuscire a trattenere l'acqua".

 Anche il presidente dell'Ato3 torinese, Loredana Devietti Goggia, sollecita un'accelerazione in termini di invasi. "La situazione - osserva - impone di trovare soluzioni inedite e innovative per dare risposte rapide. Nessuno finora è stato con le mani in mano. Il Governo sta pensando a un commissario straordinario, si sente parlare di invasi e desalinizzazione", ricorda, sottolineando che le ipotesi su nuovi invasi "nei nostri territori sono sui tavoli da anni, ma ora serve accelerare. Il tema dovrà essere portato adesso agli enti superiori, in primis la Regione, che potrà fare valutazioni più ampie sugli interventi". 

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