rotate-mobile
Attualità

Albugnano, un nuovo vino d'eccellenza tra le colline da scoprire a due passi da Torino

Un Nebbiolo in purezza che racconta quasi mille anni di viticoltura

Un vino "nuovo" ma con radici millenarie, un pezzo di Monferrato al confine con la collina torinese tutto da scoprire, tra escursioni, pedalate, aria pulita e ovviamente tanto buon cibo. Perché bere e mangiare bene e con moderazione è un toccasana e lo dice anche la scienza, e il Piemonte sotto questo aspetto non è secondo a nessuno, come dimostra la storia di Albugnano e del suo vino, intorno a cui è nata l'Associazione Albugnano 549 (link al sito), che ha appena presentato le prime 10.000 bottiglie prodotte secondo un disciplinare il cui duplice obiettivo è l'eccellenza enologica e la promozione turistica del territorio che la esprime.

Il riconoscimento della DOC risale al 1997, mentre l'associazione è nata tre anni fa, ma è solo in questi giorni che arrivano sul mercato le prime bottiglie marchiate 549, prodotte da dieci aziende vinicole che si trovano nei quattro Comuni della DOC, ovvero Albugnano, Castelnuovo Don Bosco, Passerano Marmorito e Pino d’Asti.

Decisamente più antica è invece la storia del rapporto tra queste colline, distanti poco più di mezz'ora dal centro di Torino, e la viticoltura: i primi documenti che parlano dei vini di Albugnano risalgono addirittura al 1148, e per molti secoli la storia di questi vini si è intrecciata con quella della Canonica di Vezzolano e dei suoi abati, che dopo le invasioni barbariche del Medioevo fornirono alla popolazione locale i tralci per reimpiantare i vigneti distrutti dagli invasori.

Uno sterminato patrimonio culturale, agricolo ed enologico quasi millenario, che tre anni fa ha portato alla nascita – sancita dai 549 metri di altitudine del Comune di Albugnano – di un’associazione, il cui scopo primario è la valorizzazione dell’area a denominazione, che a oggi conta 44 ettari vitati, attraverso un vino che sia espressione dei caratteri di questa specifica area del Monferrato: un territorio amato dai turisti italiani e internazionali, che qui trovano un angolo di paradiso dove camminare e pedalare immersi nella natura, ma anche rilassarsi e gustare i sapori straordinari della cucina piemontese.

Per raggiungere l’obiettivo di valorizzazione del territorio attraverso un approccio enologico di prima qualità, gli associati hanno adottato un protocollo di produzione in base al quale l’Albugnano 549 è costituito da un Nebbiolo in purezza, che prima di essere immesso sul mercato deve affinarsi per 18 mesi in legno e 6 mesi in bottiglia, un invecchiamento necessario per dare a questo vino caratteristiche pienamente riconoscibili nella categoria dei rossi importanti a base Nebbiolo.

Dopo tre anni di rispetto scrupoloso del protocollo, sotto la guida dell’enologo Gianpiero Gerbi, sono dunque degustabili le prime 10.000 bottiglie di un vino che farà molto parlare di sé.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Albugnano, un nuovo vino d'eccellenza tra le colline da scoprire a due passi da Torino

TorinoToday è in caricamento