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Attualità Crocetta / Corso Mediterraneo

Alberi morti in città, colpa del caldo e della siccità

Circa 4 milioni di euro verranno investiti dalla Città per la cura del suo grande patrimonio arboreo

Il 2022 si sta verificando essere uno degli anni più siccitosi e caldi della storia e anche gli alberi in città se ne stanno accorgendo. Poca acqua e temperature molto al di sopra delle medie stagionali, oltre a causare disagi alle persone, portano sofferenza, ai parchi e ai giardini e anche al grande patrimonio arboreo di Torino che consta di 170mila piante sull'area urbana e di 180mila in collina.

Non basta l'irrigazione manuale 

E poi ci sono gli imprevisti, come è accaduto in corso Mediterraneo e in corso Castelfidardo ( tra corso Vittorio Emanuele II e corso Stati Uniti), dove, a lato della carreggiata centrale, si è guastato un tubo per l'irrigazione e gli alberi presenti stanno morendo.

Avendo sede in enormi fioriere e non direttamente nel terreno, la capacità a trattenere acqua per le piante si riduce e nonostante l'irrigazione manuale cui i tecnici del verde della Città stanno provvedendo, c'è poca possibilità per gli alberi, ormai secchi e ingialliti, di rimanere in vita. Molti di questi infatti difficilmente si salveranno e, finita l'estate, dovranno essere ripiantati.

I fondi per preservare il grande 'polmone verde'

L'unità operativa alberate del Comune di Torino può far conto, ogni anno, di circa 2 milioni di euro, per provvedere alla manutenzione, irrigazione ed eventuale abbattimento delle piante presenti sulla sua area urbana.

Inoltre, quattro milioni di euro, ottenuti con il bando europeo React, verranno utilizzati dalla Città per mettere a dimora nuovi alberi - circa 1200 - e per intervenire sui 10mila già presenti.

Un patrimonio quello della città di Torino, che deve essere preservato poiché anche utile per combattere inquinamento e il cambiamento climatico, evidentemente ormai in corso. 

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