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'ActionAid', #DirittiInGiacenza: a Montecitorio la campagna per le persone escluse dall'anagrafe a Torino

Per tutelare il diritto all'anagrafe per tutti

ActionAidItalia ha lanciato oggi la campagna #DirittiInGiacenza per tutelare il diritto all'anagrafe per tutti. Davanti a Montecitorio sono state lasciate decine di scatole vuote, simbolo dei diritti negati a chi è senza iscrizione anagrafica. Viene sottolineato come la residenza sia fondamentale per avere diritto al medico, alle cure di base e al sistema sanitario nazionale, per non subire  discriminazioni nell'accesso ai vaccini, non avere problemi per la mensa scolastica e il bonus libri dei propri figli, per votare, per non avere difficoltà nell’ accedere ai sussidi, ai buoni spesa Covid e all’assistenza sociale.

Nei giorni in cui si celebra la digitalizzazione dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr), ActionAid lancia la campagna #DirittiInGiacenza per denunciare che troppo spesso nel nostro Paese l’esclusione dalla residenza è discrezionale, illegittima e discriminatoria verso le persone più fragili. “Soltanto chi è iscritto nei registri anagrafici è 'visibile' dal punto di vista amministrativo e, quindi, è parte della popolazione per la quale le istituzioni pensano le politiche e erogano la spesa sociale."

 L’Onorevole Laura Boldrini presente in piazza ha dichiarato: “Proporrò un Disegno di Legge per modificare l’articolo 5 del Piano Casa e portare di fronte al Governo e in Parlamento il problema”.  

La campagna di ActionAid #DirittiInGiacenza evidenzia che l’art. 43 del codice civile stabilisce che "la residenza è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale e che non può essere di ostacolo alla iscrizione anagrafica la natura dell'alloggio, quale ad esempio un fabbricato privo di licenza di abitabilità ovvero non conforme a prescrizioni urbanistiche, grotte, alloggi in roulottes, né la presenza o meno di un contratto regolare di proprietà o di locazione."

ActionAid sottolinea che, nonostante questo, il legislatore negli anni ha escluso dall’anagrafe specifici gruppi sociali con finalità “punitive” (ad esempio i richiedenti asilo con i Decreti Sicurezza del primo Governo Conte), prima ancora l’art. 5 del “Piano Casa” del 2014, nato per contrastare le occupazioni abusive, ha di fatto posto delle barriere insormontabili anche a migliaia di persone impossibilitate a dimostrare presso gli uffici dell’anagrafe un titolo di possesso dell’immobile ritenuto valido.

Per le persone straniere la situazione è ancora più grave. Molti uffici non registrano le dichiarazioni di residenza presentate dai cittadini stranieri con il permesso di soggiorno in fase di rinnovo, conversione o rilascio: è una procedura illegittima molto diffusa. Inoltre, sono numerosi i casi di errori burocratici che rendono impossibile arrivare a chiudere positivamente la richiesta di iscrizione. Per sfuggire all’invisibilità chi è escluso dalla residenza per potersi registrare nel Comune dove vive è costretto a ricorrere alla cosiddetta iscrizione fittizia, cioè iscriversi come senza fissa dimora. Una soluzione difficile e che toglie dignità alle persone perché richiede un colloquio preliminare con i servizi sociali e ha tempi di gestione lunghissimi. I numeri crescenti delle persone senza iscrizione anagrafica hanno creato anche il “mercato delle residenze”, non di rado infatti si è costretti ad acquistare la possibilità di essere registrati presso un appartamento nel quale non si vive.   

"Sono le persone più fragili, costrette o indotte a vivere in condizioni di irregolarità contrattuale o in immobili non congrui - molto spesso perché povere o impoverite - doppiamente penalizzate e escluse, spesso illegittimamente, dalla registrazione della residenza. Con la campagna #DirittiInGiacenza portiamo alla luce un problema sommerso e sconosciuto. Ancora troppe persone in Italia, in particolare di origine straniera, non hanno accesso ai diritti primari. Chiediamo di garantire l’iscrizione anagrafica senza discriminazioni”, spiega Katia Scannavini, Vice Segretaria generale ActionAid.

ActionAid denuncia questa discriminazione invisibile che subiscono le persone che non riescono ad iscriversi all'anagrafe i cui diritti, non esercitati, restano “in giacenza”. 

L'Associazione Karmadonne

Sul territorio italiano ActionAid collabora con organizzazioni e reti della società civile impegnate al fianco delle persone maggiormente vulnerabili. Tra queste associazioni c'è l'organizzazione Karmadonne a Carmagnola.

A Roma, attraverso “ActioAid” #DirittiinGiacenza, sono state portate anche le loro istanze e la loro idea di avanzare e vivere ogni giorno un laboratorio di cittadinanza che parte dal basso e che porta le istanze, le  idee, i progetti e la forza di tante donne native e migranti che per caso si sono incontrate su un sogno comune: mettere insieme le differenze, fonderle e dar vita a qualcosa di assolutamente nuovo.

Karmadonne ha come scopo principale quello di offrire amicizia e sostegno ma anche di scommettere sulla convivenza di donne principalmente appartenenti a culture differenti e che insieme lavorano per una comunità multiculturale e solidale. Per maggiori informazioni sull'associazione Karmadonne potete visitare il sito

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