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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Chiomonte

Chiomonte, le acque del tunnel della Maddalena impiegate per irrigare le vigne

Dopo il nulla osta della Città Metropolitana, un’autobotte preleverà quotidianamente l’acqua necessaria a bagnare circa 12 ettari di terreno

Per tutta la durata dell’emergenza idrica, l’acqua della montagna raccolta dalla galleria della Maddalena sarà impiegata per irrigare le vigne di Chiomonte.  Una boccata d'ossigeno per questa zona, dove si pratica la viticoltura eroica, con filari fino al 30% di pendenza, da 25 anni si producono vini DOC come l’Avanà e il Becquet (rossi) e il Baratuciat (bianco). Telt, la società responsabile dei lavori di realizzazione e della gestione della sezione transfrontaliera del collegamento ferroviario tra Torino e Lione, e le imprese del raggruppamento guidato da Webuild si sono messe a disposizione del Consorzio irriguo di Chiomonte che ha richiesto di utilizzare le acque di ruscellamento del tunnel, cioè le acque naturali della montagna raccolte nel primo tratto della galleria della Maddalena.

Il nulla osta della Città Metropolitana è arrivato, dunque già da ieri, giovedì 14 luglio, un’autobotte preleverà quotidianamente l’acqua necessaria a bagnare circa 12 ettari di vigne sul territorio chiomontino. “Siamo lieti di poter contribuire ad aiutare il territorio in questo periodo di emergenza - ha spiegato Mario Virano, direttore generale di TELT - consapevoli che l’acqua è un bene prezioso che va preservato. Per questa ragione siamo impegnati a valorizzarla con soluzioni innovative. Oggi supportiamo i viticoltori mentre per il futuro abbiamo studiato insieme al Politecnico di Torino le potenzialità dell’utilizzo dell’acqua calda proveniente dal cuore della montagna in un’ottica di economia circolare. L’applicazione pilota della geotermia sarà la climatizzazione del centro visitatori, mentre al termine dei lavori queste acque saranno messe a disposizione della collettività”.

Attualmente le acque calde sotterranee intercettate dalla galleria della Maddalena sono convogliate all’esterno in vasche dove vengono raffreddate, depurate e poi reimmesse a temperatura-ambiente nel fiume Dora, insieme alle acque di ruscellamento, tornando così nel ciclo naturale.

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