rotate-mobile
Attualità Lombardore / Strada Provinciale 460 di Ceresole

"Le mucche non mangiano il cemento": la protesta degli agricoltori che dicono "no" alla variante della strada provinciale

Tra i Comuni di Lombardore, Rivarossa e Front

“Le mucche non mangiano né asfalto né cemento”. “Tuteliamo i nostri prodotti tipici”. “Basta consumo del suolo fertile”. “Le coltivazioni abbassano la CO2”. Ma soprattutto “Non distruggete la nostra terra”.

In modo pacifico, questa mattina, venerdì 11 febbraio 2022, una cinquantina di agricoltori della hanno deciso di manifestare contro il tracciato della variante 460, la Lombardore-Rivarossa-Front.

Se i lavori, paradossalmente, dovessero iniziare domattina, verrebbero danneggiati una trentina di campi agricoli - a mais, grano e foraggio - che sarebbero espropriati. Con gravi ricadute sulla filiera, visto che si parla di un centinaio di addetti e delle loro famiglie, in maniera diretta. E quasi altrettanti indirettamente. Anche perché verrebbero messi in discussione anche i 1500 bovini che producono soprattutto latte per i caseifici canavesani.

Per questo motivo, con il supporto di Coldiretti Torino, chiedono un veloce cambio di tracciato. Soprattutto visto che l’opera è stata finanziata dal governo attraverso il Fondo di Coesione e Sviluppo e la progettazione è a cura della Città Metropolitana, con affidamento dalla Regione Piemonte.

I trattori - molti dei quali con la bandiera gialla di “Coldiretti” - hanno sfilato per la “460”, nel tratto compreso fra Lombardore e Feletto, scortati da carabinieri e polizia locale, causando lievi disagi al traffico veicolare.

Gli agricoltori sono sul piede di guerra perché, dopo aver dovuto ripartire e rilanciarsi dopo il primo lockdown, ora devono fare i conti con il consumo del suolo fertile, spazzato via per opere viarie, campi fotovoltaici - quello di Rivarossa - industrie, urbanizzazioni. Ponendo fine, in alcuni casi, ad aziende agricole che si tramandano da generazioni.

“Non siamo contro la nuova strada ma chiediamo di cambiare il tracciato - spiega Sergio Barone, presidente Coldiretti Torino - Nella lunga storia di questa opera, concepita oltre 20 anni fa, la Città Metropolitana e la Regione non hanno mai tenuto in considerazione le ragioni dell’agricoltura. Il progetto è andato avanti come se gli agricoltori, prossimi espropriati, non esistessero. Quel tracciato è vecchio. È stato ideato quando la sensibilità ambientale non era la stessa di oggi e quando non si considerava così strategica la produzione di cibo di qualità. Pensiamo che ci sia tempo per modifiche sostanziali del progetto definitivo che tengano conto delle esigenze del mondo agricolo”.

Silvia Marchetto, presidente della sezione di Rivarossa, e Marco Devecchi, presidente della sezione di Lombardore, non pensano ad altro se non ad uno stop con ripensamento del progetto: “Riteniamo che le cose vadano concordate e che le opere, laddove necessarie, vadano fatte con oculatezza. Dove servono e col minor danno e il minor costo possibile. E' impensabile oggi proporre una variante che danneggia in modo irrevocabile le nostre aziende che si fondano la loro produttività su terreni irrigui fertili di prima e seconda classe. La nostra non è una difesa degli interessi di settore ma è una protesta per difendere gli interessi di tutti i cittadini. Noi stiamo con le giovani generazioni che chiedono un futuro dove il cibo sia a Km zero, prodotto con la capacità e l’amore dei nostri contadini e soprattutto al riparo dalle crisi internazionali. Il cambiamento climatico, il Covid e le minacce di guerra generano aumenti dei prezzi dei cereali e della materie prime necessarie all’agricoltura che rendono sempre più strategico il mantenimento del suolo fertile. La produzione di cibo è sempre più importante anche per l’economia dei territori. Non vogliamo contrapporti agli interessi dell’industria ma vogliamo che si smetta di pensare agli agricoltori come quelli che hanno i terreni più facili da espropriare. La variante va fatta su terreni marginali non produttivi”.

Lombardore protesta Coldiretti variante 460 11 febbraio 2022

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Le mucche non mangiano il cemento": la protesta degli agricoltori che dicono "no" alla variante della strada provinciale

TorinoToday è in caricamento