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Da Collegno ecco il progetto europeo per aiutare i pazienti depressi: prima volta in Italia

Insegnanti, agenti delle forze dell’ordine, farmacisti saranno al centro del progetto

Si chiama "EAAD Best" (European Alliance Against Depression) il nuovo progetto di carattere europeo che parte da Collegno e dall'Asl To3 e che si prefigge l'obiettivo di dare vita ad azioni concrete che prevengano l'insorgere della depressione e, di riflesso, di evitare l'aumento dei suicidi o dei tentativi di suicidio.

Il tutto mediante un nuovo approccio nell’individuazione, prevenzione e cura della depressione, principale causa di disabilità e di suicidio fra la popolazione.

Si tratta di un progetto innovativo, basato sul coinvolgimento della società civile e sull’utilizzo di strumenti informatici progettati espressamente per il contrasto della depressione, che ha anche lo scopo di incoraggiare la richiesta d’aiuto, riducendo i deterrenti culturali più comuni.

EAAD-Best viene applicato in Italia per la prima volta nell'Asl TO3 e coinvolge il Dipartimento interaziendale di Salute Mentale diretto da Enrico Zanalda. Lavora su un modello di intervento a quattro livelli, che coinvolge attivamente i medici di medicina generale, la popolazione civile, i professionisti del territorio (tra cui insegnanti, agenti delle forze dell’ordine, farmacisti), i pazienti depressi e i loro familiari.

Nella zona di competenza dell'Asl To3, nel 2018, i casi seguiti dal Dipartimento interaziendale di Salute Mentale sul territorio di riferimento erano più di 14mila. Un dato che deve fare riflettere, visto che a livello regionale, nello stesso anno, i casi erano 65mila mentre in Italia erano 800mila.

I casi di depressione, nella sola Asl To3, erano 4mila su 20mila di tutto il territorio piemontese.

Gli esperti, però, si aspettano un incremento di questi dati di circa il 30%, anche per via della pandemia e del dilagare della "sindemia", ovvero l’insieme di patologie pandemiche non solo sanitarie, ma anche sociali, economiche, psicologiche, dei modelli di vita, di fruizione della cultura delle relazioni umane". Pazienti che, per motivi culturali o economici, non si rivolgono ai servizi psichiatrici. O, ancora, perchè vivendo in zone difficili da raggiungere, come quelle montane, potrebbero essere più propense a compiere gesti estremi. 

“La depressione e il suicidio rappresentano problemi di sanità pubblica rilevanti - dichiara Franca Dall’Occo, direttore generale dell’AslTo3 - come dimostrano i dati a livello locale e mondiale. In conseguenza di eventi eccezionali, come la pandemia che stiamo attraversando, si devono quindi attivare progetti di prevenzione, diffusione di corretta informazione e creazione di una rete efficace, sanitaria e sociale, a sostegno della popolazione”.  

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