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Borgaro, addio a Piero: un uomo che ha vissuto l'intera esistenza nel mondo del ciclismo, la sua passione

Aveva 80 anni

Il ciclismo per lui era tutto. Fin da quando era giovane ed aveva deciso, anziché di dedicarsi al calcio, di prendere una bicicletta e pedalare, di gareggiare, di mettersi alla prova con gli altri giovani.

Piero Turrisi, scomparso a 80 anni in un letto dell'ospedale di Cirié, le due ruote le aveva nel sangue, inutile negarlo.

E fino a quando ha potuto, ovvero fino a cinque anni fa, è stato direttore di corsa. Poi i regolamenti vigenti nel mondo ciclistico gli hanno imposto lo stop forzato per "raggiunti limiti d'età" una volta tagliato il traguardo delle 75 primavere. 

Da giovane il corridore nei dilettanti - correndo anche con Franco Balmamion, campione di Nole e vincitore di due Giri d'Italia consecutivi senza vincere una tappa - poi il direttore sportivo alla Druento Lubrimix e al Madonna di Campagna. Poi, ancora, dirigente federale e direttore di corsa.

Nel settembre scorso, prima del lockdown, era stato festeggiato a San Mauro dagli amici per le 80 primavere appena raggiunte, facendolo smuovere dalla sua Borgaro.

Ma Piero non riusciva a stare fermo. E così, ultimamente, aveva dato una mano alla Polisportiva Borgonuovo di Collegno, organizzando eventi benefici pro Telethon e dando un supporto tecnico per il settore giovanile della società.

"Un uomo che aveva nel dna l'essere ligio, il rispetto delle regole. Di vita e di corsa. Ci mancherai amico fraterno", lo ricordano gli amici.  

Turrisi lascia la moglie Nadia e il figlio Paolo. I funerali verranno celebrati domani, mercoledì 2 dicembre 2020, al Tempio crematorio di Mappano, alle 10.30.

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