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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Giaveno e Venaria, riaprono i punti di primo intervento

Venerdì 1° aprile riapriranno i Punti di primo intervento (Ppi) di Giaveno e Venaria. I due servizi erano stati sospesi il 28 dicembre 2021 e riconvertiti ad hub vaccinali, a causa dell’aumento di contagi e ricoveri covid dell’ultima ondata, per la necessità di dedicare spazi e personale sanitario alla nuova emergenza e in particolare alla campagna per le vaccinazioni.

"Oggi è possibile far ripartire l’attività dei PPI dal momento che i pazienti ricoverati per il covid sono in diminuzione progressiva su tutto il nostro territorio, anche grazie alla copertura vaccinale della popolazione della nostra Asl che si avvicina al 90% del totale", fanno sapere dall’Asl To3.

Nursind: "Aprire senza risorse adeguate e formate non ha senso"

"Si riapre il teatrino, uno spettacolo che non giova innanzitutto ai pazienti né tanto meno a medici ed infermieri. Un obiettivo meramente di facciata e per nulla funzionale - spiegano i rappresentanti del Nursind dell’ASLTO3-. Si continua a voler spremere il personale senza rispetto alcuno, senza tener conto delle risorse disponibili. Nonostante la palese carenza di risorse, l’Azienda decide di riaprire il servizio, servizio che per essere efficiente necessita di nuovo personale anche adeguatamente formato".

"Le conseguenze le conosciamo. Un esempio? Dalle 17 circa in poi sarà pressoché impossibile reperire un mezzo di soccorso avanzato disponibile in zona perché lo stesso sarà impegnato il più delle volte impropriamente, per trasportare un paziente dal ppi di Giaveno (chiusura ore 20) al pronto soccorso di Rivoli. Non Solo. Dalle indicazioni dell’Asl il servizio sarà strutturato con un solo infermiere nelle ore del mattino con un'unità di dirigenza medica neo assunta. In caso di estrema gravità, con un caso che richiede manovre ad alta complessità, magari giunto autonomamente nel punto di primo intervento del nosocomio cittadino, ci potremmo trovare con un infermiere impegnato nel gestire i pazienti presenti, eseguire esami vari, seguire il dirigente medico presente e contestualmente gestire l’emergenza con l’ausilio del medico che facilmente non ha neanche l’esperienza necessaria che il settore richiede. Riteniamo che tutto ciò non abbia senso - concludono dalla segreteria aziendale Nursind AslTo3-, riteniamo che l’azienda dovrebbe informare i cittadini dei rischi che certe scelte comportano. Segnaliamo inoltre la mancanza di informazione preventiva scritta alle O.O.S.S. e la successiva possibilità di confronto. Infatti, la procedura messa in atto va ad impattare sul personale su alcuni punti relativi al contratto di lavoro e non solo”.
 
 

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