Torino, al presidio ospedaliero del Cottolengo la vaccinazione dei religiosi delle diverse confessioni
Dal 7 aprile per le categorie attualmente previste dal Piano nazionale
La vaccinazione contro il Covid-19 è vista dalla Regione come momento di fratellanza e condivisione tra i rappresentanti delle confessioni religiose presenti in Piemonte e riconosciute dallo Stato italiano. Dall’ente regionale fanno sapere che mercoledì 7 aprile il presidio ospedaliero del Cottolengo di Torino diventerà un centro vaccinale per i religiosi che rientrano nelle categorie attualmente in fase di vaccinazione secondo quanto previsto dal Piano nazionale del Governo: ultraottantenni, soggetti estremamente vulnerabili o con grave disabilità, 70-79enni, religiosi che operano come personale scolastico e come operatori di Protezione civile e assistenza spirituale negli ospedali, nelle Rsa, nelle strutture per anziani autosufficienti e presso il domicilio dei fedeli.
L’iniziativa, sottolineano dalla Regione Piemonte, è stata accolta con estremo favore da tutti i massimi esponenti delle diverse confessioni. I vaccini saranno forniti con la collaborazione dell’Asl Citta di Torino. Don Carmine Arice, padre generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino, afferma che “il presidio ospedaliero del Cottolengo è ben lieto di poter diventare, fino a quando ci sarà bisogno, un centro vaccinale per il personale religioso di tutte le confessioni. In questo modo sarà possibile tutelare la sicurezza dei ministri del culto, che sono quotidianamente a contatto con persone fragili, e dei loro fedeli, soprattutto di quelli che vivono in condizioni di difficoltà. Saremo lieti di procedere successivamente con le vaccinazioni di coloro che ne avranno bisogno, in particolare delle fasce più indigenti della popolazione”.