Coronavirus Piemonte: il bollettino di martedì 28 luglio
12 nuovi casi
Sono 31.622 (più 12 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4099 Alessandria, 1883 Asti, 1055 Biella, 2921 Cuneo, 2811 Novara, 15.976 Torino, 1351 Vercelli, 1152 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 268 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 106 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
Rispetto a ieri, i ricoverati non in terapia intensiva sono 136 (5 in meno) e i ricoverati in terapia intensiva rimangono 5. Le persone in isolamento domiciliare sono 660. Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte. Il totale rimane di 4127 deceduti risultati positivi al virus.
I tamponi diagnostici finora processati in Piemonte sono 490.394 di cui 269.094 risultati negativi. Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.039 (più 17 rispetto a ieri), altri 655 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
Covid19, la task force resta operativa
La task force territoriale di esperti che ha affiancato l’Assessorato alla sanità e la Giunta regionale per la gestione della Fase 2 dell’emergenza coronavirus in Piemonte, sarà prorogata. Così come si procederà al rinnovo del Gruppo di lavoro istituito per lavorare alla riorganizzazione della rete ospedaliera piemontese. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità, rispondendo a un’interrogazione nell’ambito delle question time di oggi, martedì 28 luglio.
I provvedimenti istitutivi sia della Task Force sulla Fase 2 che del Gruppo di lavoro per la riorganizzazione della rete ospedaliera prevedevano la durata fino al 31 luglio 2020. “Nonostante il Piemonte sia per ora sotto controllo per quanto riguarda i nuovi contagi Covid - ha sottolineato l’assessore - ritengo sia però opportuno rinnovare questi due organismi per due sostanziali motivi: perseguire nell’obiettivo di rendere l’offerta delle prestazioni sanitarie la più funzionale alle necessità dei cittadini e mantenere alta la guardia rispetto alla possibile diffusione di focolai di ritorno. Stiamo infatti tenendo sotto controllo soprattutto i cittadini che rientrano da paesi a rischio come la Romania o il Bangladesh. Con l’arrivo dell’autunno e dell’avvento dell’influenza, dobbiamo mantenere alta la guardia e garantire tutte le forze che abbiamo a disposizione. L’Unità di crisi per ora è in stand-by ma, nel caso fosse necessario, potrà essere riavviata in tempo zero”.