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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Odio sui social, Piero Chiambretti: "Sono più protagonisti quelli che stanno in rete di quelli in tv”

"È aumentata la rabbia, l’odio nei confronti dei personaggi"

L’inviato di "Non è l’arena" (La7) Danilo Lupo ha raggiunto Piero Chiambretti a Torino per capire cosa ne pensa di telerisse e odio sui social. L’intervista parte da quanto accaduto agli Oscar, con protagonista Will Smith. Con la consueta ironia Chiambretti commenta: "Chi non ha visto la scena?! Un bel momento di pugilato più che di televisione. In un primo momento pensavo addirittura che fosse combinato. Ho visto che l’Academy si è ribellata, quindi immagine e oscar a rischio".

"Risse e scontri, è cambiato qualcosa rispetto al passato? Ci sono i social…”, dice il giornalista. "È aumentata la rabbia, l’odio nei confronti dei personaggi – risponde il conduttore televisivo torinese -. Dico, andando controcorrente, che i personaggi pubblici hanno tanti privilegi quindi devono anche accettare di essere attaccati da illustri sconosciuti. In tempi non lontani già qualcuno, credo Ennio Flaiano, diceva che in Italia ti perdonano tutto tranne il successo quindi il successo porta queste complicazioni”. Poi aggiunge: "Io fino ad oggi haters non ne avevo, dopo questa intervista ne avrò quindi mi avete rovinato la festa".

"Non è del tutto vero", interviene l’inviato tornando sugli haters (odiatori, "leoni da tastiera") del periodo covid, nel momento in cui Chiambretti aveva vissuto e subito il covid. "Le hanno dato del ciarlatano, del venduto. Posso fargliene leggere un paio?!". Ne leggono uno: "Vai a quel paese anche tu, Chiambretti, venduto come Giletti". "Una frase del genere si commenta in quel momento lì – risponde Piero Chiambretti -. Quello era un momento delicato perché io parlavo per la mia esperienza personale, ma c'era una battaglia in Italia tra quelli pro e contro i vaccini. Quindi chi sta contro non vede l’ora di dire a chi sta a favore ‘sei un coglione’. Pensi se un giorno uno poteva scrivere direttamente a John Wayne e digli: fai schifo. È una soddisfazione esagerata”.

"Ma dalla tv ai social, è cambiato qualcosa?". "Qualcosa?! È cambiato tutto perché sono più protagonisti quelli che stanno sulla rete di quelli che stanno in televisione", conclude Chiambretti.

 

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